domenica 28 ottobre 2012

Chiamatemi folle ...



Un anno fà, di questi tempi, Linda era in terapia intensiva:
le avevano infilato un tubicino nel braccio e lo avevano spinto fino ad arrivare al cuore,
si al cuore. Grazie a questo tubicino le davano tutte le sostanze che non riusciva a digerire.
E' stato un periodo delicato ed ha lasciato profondi segni in noi ed in lei.

Chiamatemi folle ma sono convinto che la ricorrenza è nota anche a lei.
Ed i nostri pensieri in questo periodo girano intorno a questo.
Scriverò meglio a riguardo quando ci riuscirò.

E, pare incredibile, anche il Meyer ha pensato di nuovo a noi in queste ore !!!
Ed ha pubblicato un post dedicato a noi su Facebook.



Nel periodo in cui Linda era al Meyer
ho scritto alcuni post che mi sono rimasti nel cuore.

Mercoledi 26 Ottobre 2011:
L come Limone
Vorrei raccontarvi di quando la mattina arrivo da Linda,
delle mie ansie di sapere come è andata la notte,
del fatto che Linda ha ripreso a mangiare,

...
[continua a leggere]

Giovedi 27 Ottobre 2011:
Dedicato alla 2F e 3D
Questo post è dedicato alla 2F ed alla 3D.

Ed è dedicato a loro perché i ragazzi di queste due classi

c'entrano profondamente con Luca e Linda.

E per dirvi come c'entrano devo raccontare una storia anche dolorosa.

...
[continua a leggere]

Venerdi 28 Ottobre 2011:
Una donna che canta
Immaginate la sala di terapia intensiva neonatale.
Immaginate le incubatrici, i macchinari, le flebo, i tubi, i monitor.
Immaginate le infermiere, le siringhe, le sonde, le attrezzature, i materiali.
Immaginate le allarmi ed i beep di vario tipo che sempre si odono fortissimi.

Immaginate ora i piccoli nelle incubatrici.
Cuccioli di uomo.
Esseri umani completi.
Con le loro percezioni ed i loro pensieri.
Non verbali, ma pensieri.

Immaginate poi i genitori vicino alle incubatrici.
...
[continua a leggere]

ciao,
a presto,
ho ancora tanto da raccontarvi,
guzman.


venerdì 26 ottobre 2012

Prima di fianco ...

Avevamo deciso di lasciare che Luca e Linda imparino a camminare da soli,
senza aiuti. Senza cioè sorreggerli per le mani come si vede spesso a giro.

Era una nostra idea. Avevamo la sensazione che fosse molto meglio lasciarli fare da soli.
Lasciarli alle prese con il doversi arrangiare a trovare il modo di stare in piedi,
di arreggersi a qualcosa, di tenere l'equilibrio, di coordinare gli arti, ...

Poi, oggi, abbiamo trovato un libretto del Meyer che non avevamo ancora letto
che dice che il modo giusto di fare imparare i bambini a camminare ...
è proprio quello di lasciarli fare da soli, senza aiuti.

Cominceranno dall'arreggersi a divani e tavoli. Poi faranno dei passetti di fianco (e questo è il punto a cui sono arrivati Luca e Linda), poi piano piano si organizzeranno per riuscire a camminare.

La libertà, l'autonomia, l'indipendenza, la ricerca dell'equilibrio, la ricerca della postura,
la coordinazione degli arti, ... sono solo alcuni degli aspetti che vengono potenziati quando
il bimbo fa da solo.

Ovviamente il processo di apprendimento può essere più lento in questo modo ...
Ma chi ci corre dietro ?!!

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Capita a volte che qualcuno al parco gioca con Luca e Linda e pretende di tenerli per mano
per farli provare a camminare. Ma loro si rifiutano ... :)

Non mi era mai piaciuta l'immagine di mamme e babbi piegati in due per reggere
per le mani un bambino che tenta di camminare senza poter usare le braccia
e che si trova costretto a spanciare ed a lordosizzare in maniera poco sana.


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Ovviamente meglio se tutto il processo di conquista del camminare viene fatto a piedi nudi ...


Credo di aver quasi superato i travagli interni che mi hanno tormentato a lungo ...
e credo che prima o poi riuscirò a scriverne ed a scrivere nuovi appunti.




martedì 23 ottobre 2012

Piedi nudi - Un anno dalla TIN.



I pediatri si raccomandano: meglio a piedi nudi !

I piedi sono una delle parti più innervate e quindi più sensibili del nostro corpo,
come mostra la figura qua sotto che rappresenta la grandezza dei vari organi
in proporzione alla loro sensibilità:




Tra gli organi più sensibili abbiamo: mani, lingua, labbra, orecchie, nazo, piedi.

Stando a piedi nudi i bimbi stimolano la gran quantità di terminazioni nervose li presenti.
Questa stimolazione, a lungo andare, ha ripercussioni sull'equilibrio e sulla muscolatura.

Stando a piedi nudi si forma prima e meglio l'arco plantare.

In più non è vero che stando a piedi nudi è più facile che i bimbi si ammalino:
i bimbi si ammalano per contagio.
Ovviamente se fa troppo freddo allora la temperatura del bambino può scendere troppo
ed i calzini potrebbero essere necessari.

L'idea di usare le scarpe per i bimbi piccoli con lo scopo di farli camminare il prima possibile
è, a mio avviso, un'idea balorda che nasce dalla pensiero che un bimbo non è veramente
un essere umano finché non cammina e non parla.

Dopo i lunghi mesi in cui abbiamo lasciato strisciare per terra Linda e Luca,
sono giunto al pensiero, e Brazelton lo conferma, che
 TUTTI I BAMBINI GATTONANO !
se solo si lascia loro abbastanza tempo per imparare prima di metterli a camminare.

Adesso anche Luca gattona. Fa tenerezza a vederlo.

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Questo è un periodo delicato per noi:
siamo presi da tanti pensieri,
dobbiamo fare un trasloco,
ricorre un anno da quando Linda è stata portata in terapia intensiva:

(Terapia Intensiva Neonatale)

Tin Tin Tin.
Sono seduto davanti a Linda. Sta bene.
Intorno a noi penombra, spie colorate, suoni.
Don Don Din. Don Don Din.
Braccia meccaniche.
Monitor con valori e grafici ...



Tornano su tante paure. Paure che allora non riuscivamo nemmeno ad esplicitare.
E vengono su anche ansie ed angoscie non ancora smaltite.
Adesso sappiamo cosa ha significato e quali ripercussioni ha avuto
tutto il primo difficile periodo di Linda.
E purtroppo non sappiamo ancora se avrà altre ripercussioni.








lunedì 22 ottobre 2012

Altre foto ...

Altre foto di questi giorni ...


Ho preso nota di moltissimi argomenti di cui vorrei parlare ...
ma la mia mente è presa dall'affrontare qualcosa di importante
che non conosco nemmeno io, per cui oggi non scrivo altro.

sabato 20 ottobre 2012

Sabbia, Terra, Fango ...


Risultato finale ... :



Un anno fa ...
Certo, ovvio, gli esseri umani devono mangiare.
Certo, ovvio, gli esseri umani hanno bisogno di un posto 
caldo e asciutto per dormire.

Ma qui, nel reparto di neonatologia,

mi sembra di cogliere ancora di più
quello di cui sono sempre stato convinto.

Gli esseri umani, una volta soddisfatti i bisogni di base,

più di tutto necessitano di rapporti.

Qui, nel reparto di neonatologia,

quando un bimbo piange ...
[continua a leggere]

ciao,
guzman.


venerdì 19 ottobre 2012

Due foto ...

Oggi ...



Un anno fa ...





Rimetto anche il post del 12 Ottobre 2011 perché mi piaceva particolarmente:
Tante immagini in un giorno solo.

Linda e Luca già diversi.

Più neonati e meno fetali.
La pelle liscia e senza peluria.
I lineamenti del volto e del corpo più rilassati.
I gesti meno scattosi.
Luca che cerca ancora con i piedi la parete uterina.
I piedi di Luca grandi poco più del polpastrello del mio pollice.
Le ore passate semplicemente a tenerli mentre dormono.
La siringa con 15grammi di latte umano. 8 volte al giorno.
Linda che insiste a voler poppare la tetta fino a fare uscire le prime goccioline di colostro.
Io che do il latte con la siringa a Luca.

Linda e Luca nudi che dormono appoggiati, quasi interamente, ciascuno su una poppa:

enorme, comodo, soddisfacente cuscino. 
L'imparare a maneggiarli.
Luca più piccolino con il viso un po a V.
Linda con il volto più squadrato.
Maria Carla che cammina di nuovo, piano piano e piegata in due.
Maria Carla che usa il tiralatte per stimolare il seno
mentre legge i vostri commenti che io le ho stampato.

Linda più matura che piange decisa.

La paura di non capirne il motivo.
La preoccupazione che si tratti di un problema medico grave.
La scoperta che vuole di nuovo, semplicemente,
giocare con la poppa e guardare il volto della mamma,
per la prima volta alla ricerca di conferme delle sue prime immagini mentali.


Lo stupore di fronte alle capacità di cuccioli cosi piccoli.

La gioia di vedere i loro grandi passi.
La fatica mentale dei nostri, miei e di Maria Carla, piccoli passi.
La fatica mentale di tutte le sensazioni che affollano la testa.
La voglia infinita di ricominciare domattina.

giovedì 18 ottobre 2012

Da Ottobre a Ottobre

E' passato un anno.
Immagini, pensieri, esperienze, sensazioni ... si sono affollate nella mente.
Nella nostra e nella loro mente.

E mi viene da pensare che non solo noi
ci rendiamo conto che è passato un anno ma che
anche il loro inconscio potrebbe rendersi conto che è passato un anno.

Anche il loro inconscio potrebbe, ed io penso che sia così,
avvertire che ricorre l'anniversario di qualcosa.
L'aria è simile, il sole è simile, i nostri gesti tornano simili
a quelli di un anno fà. E loro potrebbero sentirlo.

Le settimane scorse avvertivamo una certa tensione.
E' forse si può interpretare che col passare di un anno
è arrivata una certa voglia di indipendenza e di autonomia.

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Mi va di rimettere il video con alcune delle 3500 foto
di questo primo anno di vita di Luca e Linda.


E rimetto anche altre foto della prima settimana di Linda e Luca:


In questo anno ho scritto 264 post.
Qui trovate tutti i post della prima settimana di Linda e Luca.

lunedì 15 ottobre 2012

Nonostante. Appunti 33.

Un anno fa, Luca e Linda erano cosi:


mi è sempre rimasta nel cuore la foto del piede sulla mano.
E' semplicemente minuscolo.
Appena posso faccio una nuova foto del piede di Linda sulla mia mano.
Avevo pensato più di una volta alla possibilità di rifare, via via che passano i giorni,
foto in posizioni simili a quelle che si vedono nelle foto di un anno fa ...
poi mi sono reso conto che ciò avrebbe condizionato troppo il vissuto di adesso.


Nonostante.
Nonostante i libri sparsi ovunque nel pavimento di casa.
I giochi sparsi ovunque.
I vestiti sparsi ovunque.
Nostante TUTTO sia, giustamente, sparso ovunque:
rossetti, bottigliette, pomate, maglie, trottole, macchinine, tamburelli, pezzi smontati di oggetti vari ...

Nonostante l'ormai ovvia e scontata fatica.
Il peso che aumenta.
I kili trasportati per addormentarli in braccio.
Le ore passate ad addormentarli.
Nonostante l'ormai ovvia e scontata mancanza di sonno.
Sonno, fame, sete, riposo.

Nonostante la difficoltà a trovare dei tempi per fare qualunque cosa.
La spesa, il bagno, le pulizie.
Nonostatne la difficoltà a trovare il tempo per cucinare,
per loro ma soprattutto per noi.
E la difficoltà a trovare il tempo per mangiare.

Nonostante l'accumularsi delle faccende non sbrigate.
I fogli, i bollettini, i documenti, ...
Nonostante un anno intero di convivenza con queste difficoltà ...

Nononstante il fatto che si naviga a vista,
anzi, nonostante il fatto che si naviga a orecchio.

Nonostante il fare senza sapere.
Nonostante il sapere che non riesce a diventare fare.

Nonostante le nostre carenze, le mie carenze.
I nostri errori. I miei errori.
Nonostante il dispiacere per gli errori.
Nonostante il confronto duro con il passato da curare.
Le nostre debolezze, le nostre malattie.

e nonostante il fatto che
c'era, e speriamo non ci sia più,
un qualche serio problema psico-fisico ...

che ci ha fatto piangere, dolere, disperare ...

Nonostante tutto questo:
continuiamo a navigare nelle acque che ci sembrano più belle e più promettenti.


Appunti 33.

Senza identificazioni.
La nostra scelta di affrontare il rapporto con i bimbi
senza poggiare sulle identificazioni e sulle tradizioni
costringe a rielaborare in maniera profonda il rapporto con i genitori.
Bambini.
Da qualche giorno, Luca e Linda,
sono ormai proprio bambini.
Nel comportamento e nel fisico.
Forse il cambiamento era già avvenuto e noi ce ne siamo accorti
solo ora che hanno compiuto un anno.

Gattonare, arrampicarsi, scale ...
Ho scoperto, mi pare, che lasciare che i bimbi si arrampichino ovunque
li aiuta ad iniziare a gattonare se ancora non lo sanno fare.
Linda ha imparato a gattonare dopo i lunghi tentativi passati a provare ad arrampicarsi sugli armadi.
Nell'arrampicarsi il movimento è simile al gattonare e non si può strisciare in verticale.
Arrampicarsi costringe a mettere in atto la cordinazione delle braccia e delle gambe.
Anche Luca sta iniziando a gattonare.
Se non si lascia che i bimbi si arrapichino sulle cose e li si porta a giro per mano
per farli imparare a camminare, si impedisce loro di fare molte scoperte.

C'è spesso quest'ansia di farli camminare, per riconoscerli come persone,
come se prima di camminare e parlare non fossero tali
e per vantarsi di quanto presto hanno fatto ad imparare a camminare.
[vedere prossima nota sul vantarsi].
C'è anche l'ansia di farli camminare presto per evitare che si sporchino,
forse sempre per lo stesso motivo: è da animali rotolarsi per terra e sporcarsi.
Ho visto un babbo ieri al parco far fare i primi passi ad un bimbo
di meno di cinque mesi: evidentemente non sa che il riflesso che i bimbi hanno a muovere le gambe
quando tenuti sospesi non ha nulla a che vedere con l'apprendimento del camminare.
Anzi, il fatto che quel riflesso sia ancora presente indica
che il bimbo è particolarmente piccolo.
[per giunta metteno in posizione eretta i bimbi piccoli,
gli storgono le gambe che non sono ancora forti abbastanza].

Arrampicarsi aiuta: la cordinazione, l'equilibrio,
la presa si sicurezza e la conoscenza del proprio corpo,
il gattonare.
Gattonare a sua volta aiuta nella conoscenza del mondo:
si è finalmente e per la prima volta indipendenti !
E' bello vedere Linda che da sola al parco decide dove andare.
Le piace tanto perlustrare.

Abbiamo scoperto anche che un altro esercio che amano fare,
anche prima di sapere gattonare, è salire le scale.
E' un esercizio bello e godurioso
ed anche questo facile moltimissimo la comprensione del meccanismo del gattonare.
Rimpiangiamo di non averci pensato prima.
Adesso che lo sappiamo dovremo portarli a giro per piazze varie con scalinate.


"Buttati !!!"
Se si mette Linda seduta sul bordo di qualcosa (tavolo, piscina, muretto ...)
e le si dice "Buttati !!" tenendo le braccia pronte a prenderla:
lei sorride, si fa coraggio e dopo un po' si butta con una faccia molto comica.
E' bello quando lo fa nel bordo della piscina perché ne viene fuori
un vero e proprio tuffo.

"Pigia!"
Linda era solita fare popò ai cambi rispondendo al comando "pigia!".
Non più, da qualche mese.
Solo raramente adesso fa popò ai cambi.
Di solito è tornata a farla nel pannolino.
In realtà, crediamo, questo è un buon segno:
non ha più bisogno di gestire con attenzione il funzionamento dell'intestino
perché sono passati i dolori acuti.

Arrampicarsi con un oggetto in mano.
Essendo ormai padrona dell'arte di mettersi in piedi appoggiandosi a qualunque cosa,
Linda adesso preferisce tentare di mettersi in piedi usando una mano sola
e tenendo nell'altra un qualche oggetto.
Credo che sia piacevole per lei la sensazione di portare con se un oggetto
in alta quota. (70cm).

Anche Luca si arrampica ovunque e tenta anche lui a volte di farlo con un oggetto in una mano.
Ma il suo gioco preferito è invece quello di arrampicarsi sugli scaffali e tirare giù tutto quello che c'è:
gli è chiaro il concetto di contenitore e gli piace svuotare i contenitori: cestini, armadi ...

Processo meraviglioso.
Come ho già detto.
Non posso più riferire tutti gli apprendimenti di Luca e Linda:
sono svariati ogni giorno.
Ieri per esempio Luca davanti a un libro,
alla domanda "dov'è l'occhio del pesce?",
ha usato, simultaneamente, gli indici delle due mani
per indicare i due occhi dei due pesci rappresentati nell'illustrazione ...
ed è evidente a chi lo conosce che lo fa con cognizione di causa.

Il processo di sviluppo di cervello
ed il processo di apprendimento che il cervello compie
sono veramente fantastici. Sono strabilianti.
Come ha detto qualcuno:
il cervello umano è ampiamente sovradimensionato per la sola sopravvivenza,
nel giro di pochi anni riesce a comprendere nozioni di una astrazione e di una complessità enorme.

A.I.
Una piccola digressione, ma collegata all'apprendimento.

AI sta, in inglese, per intelligenza artificiale.
I ricercatori di Google stanno portando avanti uno studio che ha del sorprendente:
hanno creato un super-programma per computer che in grado di imparare cose varie
senza dovergli dire cosa deve imparare.
In particolare al programma vengono dati in pasto tutte le immagini che ci sono in internet,
compresi tutti i fotogrammi di tutti i video di Youtube,
ed il programma da solo cerca di capire cosa può imparare e poi lo impara.
In tre giorni di lavoro il programma ha imparato che esistono i gatti
ed ha imparato a riconoscerli in qualunque posizione ed inquadratura;
tutto questo senza sapere cosa è un gatto,
senza che gli sia stato detto di imparare a riconoscere i gatti
e senza che gli siano state date immagini di soli gatti.

Il programma andando avanti può imparare l'esistenza di molti oggetti e animali
e può imparare a riconoscerli.

Trovo che sia un risultato informatico e teorico veramente sorprendente.

Tuttavia anche se il programma imparasse a riconoscere ogni tipo di oggetto,
non arriverebbe in nessun modo a competere con le capacità della mente degli esseri umani.

Basti pensare ai sogni ...
Basti pensare ai pittori ...

Prematurità.
La prematurità crea molte più complicazioni ai genitori di quanto sia in generale noto.
Oltre allo sfasamento degli apprendimenti a cui uno si adegua abbastanza facilmente,
c'è il diverso percorso degli apprendimenti che lascia i genitori senza linee guida.
In particolare le capacità relazionali e lo sviluppo delle competenze fisiche seguono, nei prematuri,
percorsi molto atipici che possono mettere a dura prova i genitori
anche in considerazione del fatto che i bimbi prematuri sono
considerati a rischio per una vasta gamma di patologie.


Vantarsi.
Uno tende a volersi vantare, difronte al mondo, delle capacità dei propri bambini.
Credo tuttavia di aver imparato che la voglia di volersi vantare
può essere dannosa: i bambini cambiano, crescono, smettono di fare quello che facevano, ...
per cui si rischia di rimanerci male o di costringere il bimbo ad un comportamento che ha superato.
E, soprattutto, non c'è nulla da vantarsi
perché quello che fanno non è roba nostra.
Più che badare a vantarsi di qualcosa e meglio stare al rapporto con loro.


Una bimba e una mamma.
Questo è un piccolo post che aveva scritto Maria Carla ad Aprile
e che per vari motivi non è mai stato pubblicato. Eccolo:
Due volti distesi dal sonno profondo....




Nonostante.
Nonostante mi risulti difficile fare buone foto in questi giorni.
Nonostante quindi questo post non abbia nuove foto.
Lo pubblico lo stesso.
Per continuare a pensare.


lunedì 8 ottobre 2012

Oltre la collina ...

Oggi è stata una giornata psicologicamente e fiscamente difficile.
Linda doveva fare ancora delle visite al Meyer che le erano state prescritte molti mesi fa
quando soffriva per qualche malessere.
E' stata una lunga ed impegnativa giornata al Meyer.
Tutto però è andato bene.
E cosi con le visite speciali abbiamo finito.
Restano solo alcune visite di routine.

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Un anno fa invece ...
Ignari di quanto stava per succedere due giorni dopo,
facevamo foto ed organizzavamo vestitini; ecco il post di un anno fa:
Per chi non lo sapesse,
il procedere della gravidanza si conta in settimane.
La gravidanza (negli esseri umani) dura 40 settimane.
I gemelli però nascono di solito (o vengono fatti nascere)
tra la settimana 36 e la settimana 38.

Maria Carla è alla settimana 33, + 4 giorni

(quindi praticamente 34).

Tra circa 3 settimane quindi nasceranno i bambini.


[:D] 

venerdì 5 ottobre 2012

Goduria

Oggi è stata una giornata goduriosa.
Non diversa dalle altre per quanto riguarda le attività.
Ma abbiamo sentito il palpito forte e chiaro di ciò per cui ci siamo impegnati un anno intero:
il rapporto di intesa e gioco con i bimbi.

Goduria.