mercoledì 23 ottobre 2013

Aria di rinascita

Due anni fa eravamo all'ospedale con Linda e Luca.
Quest'anno, più dell'anno scorso,
c'è nell'aria un senso di rinascita.
Tornano su le sensazioni, le voglie, le speranze, gli affetti, la tenerezza di due anni fa.
Il secondo anno è stato davvero molto impegnativo psicologicamente,
per mille motivi.
Il secondo anno dei bimbi costringe i genitori a riaffrontare tutto il loro passato.

Adesso, torna, bella, la voglia di affetto e tenerezza.







ciao,
guzman.


martedì 22 ottobre 2013

Con gli occhi di un bambino

Non è un tombino sporco.
E' una fantastica griglia, nera e dura sotto la quale scorre un fiume misterioso.
Se ci salti sopra oscilla lievemente e fa un suono metallico affascinante.
Ci voglio giocare ancora. Voglio indagare ancora questo oggetto.

Non è una scala in disuso con una balaustra polverosa e cadente.
E' una fantastica arrampicata che porta all'altezza degli alberi e del cielo.
E' la scala del circo dove io, con le mie uniche abilità, divento equlibrista e giocoliere.
In vetta troverò un castello pieno di oggetti sconosciuti.
Devo salire ancora. Voglio indagare ancora.

Così è il mondo per i bimbi.
Così è il mondo per i bimbi se li si lascia fare liberi.
Così succede ai noi quando li lasciamo andare all'avventura.

Non sempre è facile.
A volte la loro ossessività può dare alla testa.
Passare un'ora a sperimentare con una ringhiera sudicia
può essere frustrante per il genitore.

Ma è sano.
Molto sano.
Ne sono sicuro.
I bambini sanno cosa ha senso e cosa no.

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Linda è cresciuta tanto.
Sia fisicamente che di testa.
Si sta abituando all'asilo e la cosa ci rende contenti.
Ci ha fatto letteralmente impazzire per due anni:
tutta la sofferenza che ha passato nei primi mesi
è diventata durezza e ostinazione nel crescere.
Ma adesso sembra sempre più accennare a uno scioglimento definitivo.

Adora disegnare.
Adora cullare le bambole, o portarle in fascia.
Anche al nido tenta di consolare i bambini che cercano la mamma.
Adora arrampicarsi e fare esercizi fisici in generale.
Adora esplorare e guidare noi branco in posti sconosciuti.
Gli piace costruire con il lego.
Parla tantissimo e quando si deve addormentare
è capace di passare un'ora e mezza a chiaccherare senza pause ...

Può risultare estenuante,
ma sta diventando molto dolce.

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L'altro giorno Linda ci ha detto a parole sue:
io mi chiamo Linda ma Luca mi chiama Checca.
Ci ha fatto ridere, è vero.

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Rispondo qua a due commenti.

Silvia Gentilini ha detto...


Carissimi Guz e Maria Carla,
[...] Vi ho conosciuti grazie ad Annarita Ruberto, ho seguito tutto il pancione di Maria Carla e la vita dei vostri bambini. Oggi però non posso stare zitta! Ho letto il commento anonimo che avete ricevuto ed ho provato tanta rabbia! Quali genitori NON hanno problemi?? E le tragedie ci sono, eccome! Io vi ammiro per come avete cresciuto i vostri bambini, siete molto in gamba, lasciatelo dire a una che i "bambini" ormai ce li ha laureati....
Vorrei dirvi tante cose ma non voglio essere una "zia" (me lo permettete?) noiosa!
Qualche volta tornerò a farvi un saluto. A presto!!!
PS: sono una insegnante di matematica alle scuole medie, quindi abbiamo qualcos'altro in comune!
Ciao e continuate così
Anonimocristina ha detto...
Ma quanto sono cresciuti e cambiati questi bambini!! a guardare le foto di questi due ultimi post si vedono dei bambini grandi.Davvero,sono cresciuti tantissimo da quando li ho visti qualche mese fa,ma anche dalle foto del campeggio.Sono davvero dei bambini grandi,e belli.Bisognera' vederci perché senno' non li riconosciamo piu' ....a presto

Ciao Silvia,
non hai idea di quanto piacere ci ha fatto leggere il tuo messaggio,
adoro le zie perché dicono la cosa giusta nel modo giusto. Grazie infinite. Ciao, alla prossima, guz.

Ciao Cristina,
dici bene, sono cresciutissimi di testa e di fisico,
Quando potete siete sempre le benvenute, ci fa davvero piacere.
a presto, guz.

lunedì 21 ottobre 2013

Velocemente piano.

E' tutto molto complicato.
Per certi versi le cose vanno alla velocità della luce e non si riesce a descriverle.
Così è certamente per gli apprendimenti dei bimbi.
Per altri versi le cose vanno piano e faticano a trovare la loro sistemazione
rendendo in ogni caso difficile una descrizione.
Così è per l'adeguamento dei pensieri di noi adulti difronte ai cambiamenti della realtà.


Luca si appassiona ancora dei libri
ma i suoi interessi principali in questo periodo sono:
le interazioni con gli altri bambini,
dare calci al palloni,
tenere le cose al suo posto,
fare finta di cucinare,
affermare il suo diritto di proprietà sui giochi suoi o di altri: MIO !!!!!

- Nelle interazioni è timido e finisce per adottare una tecnica poco efficace:
prende a manate in testa gli altri bimbi.
Superato un po' lo shock iniziale abbiamo optato per non redarguirlo troppo:
cerchiamo di spiegargli che ci sono altre vie per interagire e per risolvere le questioni.
Non ha molto effetto per ora ma il metodo ci fa sentire abbastanza in pace
con Luca, e con i genitori degli altri bambini.

- Per la palla è proprio amore in questo periodo.











Fare le foto ai bimbi è molto più difficile adesso:
vogliono appropriarsi della macchina fotografica loro stessi
oppure, giustamente, vogliono che la metta via perché senno non posso giocare con loro.

Domani Linda.

ciao,
guzman.

domenica 20 ottobre 2013

Si allargano gli orizzonti

Piano piano il periodo difficile prodotto dall'inserimento al nido sta passando.
Ci sono ancora punte di negativismo estremo, di cupezza e di durezza,
però in vari momenti della giornata si respira di nuovo un bel clima.

In un post di giugno mai pubblicato scrivevo:

Fare meno.
Dopo un'anno e mezzo di impegno estremo.

E' arrivato il momento in cui i bimbi chiedono a noi di ... fare meno.
I bimbi hanno lavorato sull'identità, sulle relazioni, sulle separazioni
ed hanno acquisito abbastanza sicurezza da voler provare a fare un po' di cose da soli.

Ci abbiamo messo un po' a capire e ad accettare la situazione,
ma una volta capito, è via via emerso che si tratta effettivamente di una crescita importante.

Fare da soli. Mettersi alla prova. Tentare, fallire, riprovare, riuscire.
Con un po' meno protezioni.
E' sanissimo.
E ci dà anche un po' di respiro se si è in grado di capirne il senso.

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Adesso, la crescita di indipendenza dovuta all'asilo già si sente.
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Racconto di queste foto domani ...

ciao,
guzman.

Asilo nido

Ho ricevuto recentemente il seguente commento anonimo:
"da che mondo è mondo tutti i bambini vanno ai nidi, agli asili senza tante tragedie . i figli crerscono , pensano agiscono. Ma non sarà che questi genitori abbiano qualche problema?"
Li per li, mi aveva ferito. Non tanto per il contenuto ma perché il fatto di tenere un blog e ricevere
dei commenti anonimi è sempre piuttosto inquietante. Specialmente se i commenti sono critiche.
Poi mi è passata grazie anche ai commenti rincuoranti di Cristina e Giada.

Comunque il commento mi ha dato da pensare.


1) 
"da che mondo è mondo tutti i bambini vanno ai nidi"
Falso. Semplicemente falso.
Gli asili sono un'invenzione recente: il primo asilo nido della storia è del 1779 (vedi qua)
e "la legge che istituisce gli asili nido in Italia è del 1971" (vedi qua).

Come dicevo nel mio post precedente, l'idea di mandare i bimbi all'asilo nido nasce con il bisogno di tenere i genitori  nelle fabbriche.  Nasce con il bisogno di questa società, di essere produttiva. L'avevo scritto come intuizione ed adesso so, per aver controllato, che è vero.

2) 
"senza tante tragedie"
Può darsi che non sia una tragedia l'inserimento all'asilo,
ma è sicuro che è un salto grande per molti.
E' noto che porta, nei più, per un certo periodo pianto, agitazione, nervosismo, regressioni, incubi, morbosità ... e via dicendo.
Piano piano poi questi sintomi e problemi sfumano ed il nido diventa
uno spazio per la crescita e l'indipendenza.
In alcuni casi però il pianto, la lamentosità e l'insicurezza permangono.

Questo per dire che affrontare con calma questo passo non è certo una esagerazione di protezione da parte dei genitori.

In alternativa c'è la possibilità di pensare che i pianti dei bimbi non hanno valore, che il comportamento dei bimbi non è pensiero,
che la durezza del mondo è giusta e sana ed bene che i bimbi la conoscano subito.
Ma io non sono di questa corrente di pensiero.

3) 
"i figli crerscono , pensano agiscono."
Come si lega con l'inzio della frase?
O forse, intende dire che è giusto che i bimbi affrontino subito la durezza della realtà
perché così "crerscono".

4) 
"Ma non sarà che questi genitori abbiano qualche problema?"
A parte il fatto che si dice "Ma non sarà che questi genitori HANNO qualche problema?" ...

La risposta è SI! Si abbiamo tanti problemi.

Ed abbiamo anche problemi personali.
Ed abbiamo avuto problemi in passato e durante la crescita.
E li stiamo ancora affrontando ed anche per questo scriviamo.
Ed abbiamo avuto problemi perchè Linda è stata male da piccola.
Ed abbiamo problemi a decidere quale sia la strada giusta difronte alle tante opzioni del mondo ...

Tutti i giorni abbiamo tanti problemi da affrontare.
E quindi ? E con ciò ? AND SO WHAT ???






mercoledì 16 ottobre 2013

Rieccomi

E' stato un inserimento lungo, lunghissimo.
L'inserimento al nido.

Ho temuto più di una volta che non ce l'avremmo mai fatta
a fare andare le cose in un modo soddisfacente per tutti.
Adesso, dopo più un mese, comincio a pensare che possiamo farcela.

E' un percorso strano quello del nido,
dopo che ci sei dentro è difficile uscirne:
se ritiri i bimbi dal nido è un fallimento per tutti,
se ci stanno male è un fallimento per tutti.
Bisogna riuscire.
E non si possono scegliere le modalità.
Si va, si portano i bimbi, si lasciano i bimbi,
si vanno a riprendere.
Non ci sono modulazioni; dopo le settimane di inserimento
non ci sono modulazioni: si va, si portano i bimbi, si lasciano i bimbi,
si vanno a riprendere.

E' un salto grande per tutti.
Dopo due anni interi sempre insieme, la separazione non è facile.

Si entra a far parte della società.
Ci si confronta con la società.
Ci si scontra anche un po' con la durezza della società:
alzati alle otto, vai al lavoro o a scuola, stai li e fai quello che devi fare,
mangia, ... In questo senso dico che non ci sono modulazioni.
Ci si scontra un po' con la razionalità della nostra società
in cui i genitori devono produrre ed i bimbi devono stare a scuola.
E dopo due anni di sogni folli, irrazionali e travolgenti
è difficile ancor più di prima accettare la razionalità,
che comunque non ho mai sopportato.

Avevo bisogno di sapere che quello che abbiamo fatto
non è però un fallimento quando ci si confronta 
con la normalità della società, con la normalità delle cose,
con la normalità della vita di tutti i giorni.
Ho, irrazionalmente, motivo di credere che ci sono i segnali
di un possibile superamento di questa separazione
e di una possibile capacità di affrontare questa società
senza che sia un fallimento. 

Il passaggio cruciale sta nella differenza tra assenza fisica ed assenza psichica.
Per due anni abbiamo cercato di essere molto presenti con i bimbi.
Lo siamo stati sia fisicamente che, speriamo, psicologicamente.
Credo fosse in qualche misura necessario:
un bimbo piccolo ha ancora bisogno di presenza anche fisica.
Adesso, con il crescere della loro socialità,
è arrivato il momento in cui possono differenziare:
l'assenza fisica del babbo e della mamma
non è assenza psichica.
Il babbo è la mamma non sapriscono,
si allontanano fisicamente,
ma quello che sono il rapporto e l'immagine di babbo e mamma non spariscono.

Come sempre, la separazione senza annullamento del rapporto
è l'unica strada sana, l'unica strada che aumenta la realizzazione di se stessi.
E forse possiamo farcela.

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Eccomi, così, a sorpresa anche per me stesso,
torno a scrivere. Avevo bisogno di lasciare fluire i sogni, i pensieri.
Avevo bisogno di quei piccoli segnali che dicono: stiamo andando nella direzione giusta.
Avevo bisogno di non essere razionale nel mio bisogno di raccontare.
Se torna l'irrazionalità sana posso raccontare ancora tanto.

guzman.



mercoledì 9 ottobre 2013

Due Anni !!

Linda e Luca amano cantare "Tanti auguri a te" e si divertono a spegnere le candele.
Hanno associato le due cose e hanno capito che c'è un nesso anche con la torta e con gli anni.
Sono pronti... oggi è il loro complenanno!!!

Linda e Luca sono cresciuti molto in questo secondo anno di vita: camminano, corrono, si arrampicano ovunque, cantano,...
 Luca adora gli strumenti musicali, i libri e giocare a palla.
 Linda chiacchera a più non posso e disegna in maniera sorprendente.
 Sono diventati bambini, dei piccoli bambini. Non credevo, non sapevo, che a due anni i bambini sono "così tanto bambini". Li vedi che sono piccoli piccoli, ma sanno già tanto del mondo: sanno della natura, della città, degli esseri umani, degli affetti... come hanno fatto? Eppure, per quanto uno ha cercato di aiutarli, non è così semplice il mondo. Ma forse è proprio la complessità, la non linearità delle cose e della vita che li interessa e li fa crescere. Siete belli e bravi bimbi! Vi voglio bene.
mc

martedì 8 ottobre 2013

Linda disgna noi !

Linda ha disegnato noi: mamma, babbo e luca.
Di sua iniziativa Linda ha preso il pennarello ha disegnato dei volti
ed ha detto chi era ciascuno.
E' stato molto emozionante, grazie Linda.

Ecco come ha visto Luca:
Io lo trovo bellissimo.

Ed ecco la mamma ed il babbo:


Linda ha dato anche la seguente spiegazione a voce:


Grazie!!!


ciao,
a presto,
guzman.

Quasi due anni ....
Tanto da dire ...