domenica 30 settembre 2012

Arrampicarsi ... Appunti 32.

Linda non si stanca mai di arrampicarsi ovunque.
A volte si sveglia alle 4 di notte e si mette ad allenarsi ...




Raccontare gli apprendimenti dei bimbi in dettaglio è diventato impossibile,
ed infatti smetto qua. Racconterò solo le conquiste più importanti.

Ultimamente è stato un periodo molto impegnativo:
avevamo le convocazioni delle scuole, stiamo provando quando possiamo la casa nuova,
i bimbi si sono ammalati varie volte, i bimbi si arrampicano ovunque dalla mattina alla sera
e dormono molto meno. E' difficile che dormano entrambe insieme per cui
i nostri tempi liberi sono ridotti a nulla ....

Insomma, come sempre, due bimbi piccoli per casa è molto impegantivo ...

ma è bellissimo vederli crescere ed istaurare un rapporto con loro.


Appunti 31.

Questa volta gli appunti saranno in forma molto compatta.
Come sempre: avrei voluto scrivere un post per ciascuna
delle note che seguono ma non ne ho il tempo nè le energie ...

Un po' di Linda ed un po' di Luca ...
Riconosco in me un po' di Linda ed un po' di Luca.
Ma non nel senso che i bimbi hanno preso da me (....)
NO, nel senso che dopo un anno insieme io ho preso un po' da loro ...

6 Relazioni
Prima che Linda e Luca nascessero c'era solo la relazione tra me e maria carla.
Ora che ci sono Linda e Luca le relazioni all'interno della nostra casa sono diventante 6:
Tutt'a un tratto uno si trova a dover gestire non più una sola relazione ma ... 6 !!!
La relazione più naturale è quella tra Linda e Luca. Tutte le altre richiedono lavoro.
La relazione tra me e maria carla ha dovuto trasformarsi profondamente.

Per chi ha un figlio solo le relazioni passano da una a tre quando nasce il bambino.



Frustrazione Cinese

Dicevo in un post passato che i bimbi frustrano ogni carenza ed ogni bisogno
che i genitori possono avere.
Ma non è una frustrazione qualunque ... è una frustrazione profonda e duratura.
Sana, se si riesce a reggerla.
E' una specie di frustrazione cinese nel senso che quando credi di averla superata
ne arriva una ancora più profonda ...

Per terra
Noi tendiamo a vivere secondo i ritmi dei bimbi.
Siccome i bimbi, in questo periodo, possono, autonomamente, stare solo per terra ...
noi viviamo la maggior parte della giornata per terrra.
Gattonando, strisciando, arrampicandoci con loro.
E può sembrare una banalità
ma passare le giornate in terra è faticoso:
molti muscoli e tendini non sono più abituati a tutta una serie di movimenti e manovre
che bisogna fare quando si è in terra.
Tutt'a un tratto la forza di gravità sembra aumentata a dismisura ...

Paleolitico
La maggior parte dell'evoluzione dell'uomo è avvenuta nel paleolitico,
che è durato milioni di anni.
Il neolitico è durato solo qualche decina di migliaia di anni.
Per cui i cuccioli di uomo sono stati selezionati per crescere nelle condizioni del paleolitico:
caverne, animali, terra, ...
Ci siamo resi conto che involontariamente, seguendo ciò che i bimbi indicano,
casa nostra è ormai ...
una caverna.

Abbiamo poi scoperto che esiste una corrente di pensiero
che propone di ricreare il più possibile le condizioni del paleolitico
per l'accudimento dei neonati.
Senza arrivare a questo estremo ... talvolta ci sentiamo proprio
come uomini preistorici !

La casa.
Tempo fa, in un post, mostravo gli spazi della casa dedicati ai bimbi
e quelli rimasti a noi ...
Adesso la situazione è molto più semplice:
la casa è TUTTA dedicata ai bimbi.


Nascita.
Mi sono ammalato mille volte intorno alla questione dell'immagine femminile.
Ho cercato, a lungo, come dicevo in un post, di capire l'immagine femminile.
L'ho capita un po' meglio solo con la nascita dei bambini.
Solo con la loro nascita è cominciato a diminuire l'annullamento
inconscio di certi aspetti della realtà che avevo sempre voluto annullare.
Avevo tentato, in passato, di rappresentare l'immagine femminile
facendo delle sculture ...

Avevo scritto sotto a una di queste sculture: "Nascita".
Ma solo il rapporto costante con i bimbi mi ha costretto ad una vera nascita.

Walter Benjamin
Mi piace tantissimo come scrive Walter Benjamin.
Sarebbe per me una metà altissima scrivere come lui.
E siccome ha scritto molto anche di pedagogia vi riporto questo suo pezzo
che mi sembra molto bello ed interessantissimo:

L'infanzia uccisa dai giocattoli.
Scervellarsi pedantescamente per realizzare prodotti – siano essi immagini, giocattoli o libri – adatti ai bambini è folle. Fin dall'Illuminismo questa è una delle fissazioni più ammuffite dei pedagoghi. Totalmente infatuati per la psicologia, non si accorgono che il mondo è pieno di cose che sono oggetto di interesse e di cimento per i bambini; e si tratta delle più azzeccate.
I bambini sono fondamentalmente portati a frequentare i luoghi dove si lavora, dove in modo evidente si opera sulle cose. Sono attratti irresistibilmente dai materiali di scarto che si producono in officina, nelle attività domestiche o lavorando in giardino, nelle sartorie e nelle falegnamerie. Negli scarti di lavorazione riconoscono il volto che il mondo delle cose rivolge a loro, a loro soli. Con gli scarti di lavorazione i bambini non riproducono le opere degli adulti, tendono piuttosto a porre i vari materiali in un rapporto reciproco nuovo e discontinuo, che viene loro giocando. I bambini, in questo modo, si costruiscono il proprio mondo oggettuale da sé, un piccolo mondo dentro a quello grande. E bisognerebbe avere negli occhi le regole di questo piccolo mondo oggettuale quando si voglia creare qualcosa di appositamente pensato per i bambini e non si preferisca lasciare che sia la propria attività, con tutto quanto vi è in essa di funzionale e di accessorio, a trovarsi da sola la strada verso di loro.Walter Benjamin


L'ironia di Linda.
Linda sembra a volte essere molto brava nell'interpretazione delle voci e dei gesti ...
Più di una volta mi è sembrato che capisca chiaramente l'ironia.
Se per esempio gli prendo la mela che sta mangiando e inizio a mangiarla io con aria seria,
lei si mette a ridere. Sicura che la riavrà e che si tratta di uno scherzo.

In questa capacità dei bimbi di relazionarsi facilmente con le persone
credo senz'altro che abbiano influito due fattori: uso continuo di fascia e marsupio,
non uso del ciucco (il quale limita le possibilità di relazionarsi).

Movimenti intorno a noi ...
Al parco colgo talvolta movimenti di genitori intorno a noi ...
Vogliono capire cosa ci facciamo per terra con quei bimbi ancora piccoli.
Vogliono controllare quello che stiamo facendo.
Quando capiscono che non abbiamo voglia di sentire le loro spiegazioni ...
finalmente ci lasciano tranquilli.

Riduttori
Istintivamente io e maria carla non siamo dei fans di "riduttori" ed "adattatori" ...
Il riduttore per il letto per quando il bimbo è piccolo.
Il riduttore per il wc per quando il bimbo è piccolo.
Il seggiolone per portare il bimbo fino al tavolo.
Il passeggino per portare il bimbo che non cammina.
Il seggiolone per portare il bimbo in macchina.
Il bicchiere col coperchio per quando il bimbo non sa usare il bicchiere.
Ecc, ecc.

Mi sembra in generale che i riduttori e gli adattatori
servano a voler ricondurre il bambino ai comportamenti degli adulti.
Il bambino invece ha un suo modo di stare al mondo:
secondo i suoi spazi e le sue possibilità.



mercoledì 19 settembre 2012

Il Sogno.

Tutto è blu, come un mare profondo e trasparente.
Arriva un onda, leggera e tiepida, con venature rosacee.
Si mischia nel blu. Senza perturbazioni.
Crea un colore viola molto chiaro.
Arriva del rosso, più veloce ed irruento nel movimento,
ma subito ritorna il viola di prima.

Sembra un quadro.
Il più bello dei quadri.

E' un sogno.
Il sogno di una possibilità divenuta realtà:
due bimbi che girano per casa.
Il pensiero si allarga. Trova spazio.
La casa tra poco si allargherà. C'è bisogno di spazio.

Spazio, tempo, pensiero ... e realtà materiale
vanno a passeggio insieme. Senza conflitti.
Il desiderio trova la sua strada.
I sogni tornano a farsi ricordare, felici.
Ed il più bello si lascia toccare: è qui.
Il sogno è realtà.

guzman






Fatica !

Mi dicevano: "Vedrai quando arrivano ad un anno e vogliono stare in piedi ... !".
Non ci credevo. Pensavo che visto l'allenamento che ci eravamo fatti
portandoli sempre a giro in fascia, sarebbe stato molto più facile una volta
che i bimbi avessero voluto provare a stare in piedi da soli e che
le giornate sarebbero state più leggere per noi ...

Sbagliavo.
Stare dietro a due bimbi che si vogliono costantemente mettere in piedi tutto il giorno
aggrappandosi ovunque ... è vera fatica.
Però, ovviamente, è bello e ci stiamo prendendo la mano.

Linda in particolare è disposta a stare sveglia tutto il giorno per allenarsi !





ciao,
guzman.


lunedì 17 settembre 2012

Lo Schiacciasassi. Appunti 31.


Tornare buoni: Lo Schiacciasassi.
Sempre qui. A comporre i cocci. Così speravo.
Ma i bimbi sono uno schiacciasassi che tutto frantuma e tutto frustra.
Non c'è spazio per i cocci, non c'è spazio per i vetri.
Il biberon di vetro mi rimase fra i denti e nacque la rabbia.
La rabbia persiste negli anni. La rabbia diventa anche odio.
Poi la cura. Lunga cura. Ma la rabbia persiste finché arriva lo schiacciasassi.
Lo schiacciasassi che tutto frantuma ed in particolare la rabbia.
La suzione andò bene quando ero piccolo, pensò.
Ma lo svezzamento fallì. Avvenne la sparizione, feci la sparizione.
Sparirono pezzi di affetto e con esso pezzi di identità.
Adesso mi servono, mi servono proprio per stare con i bimbi.
Ed allora butto via tutto il resto.
Accetto il fango.
Accetto la tempesta. Tempesta umorale. Tempesta pulsionale.
Accetto la critica, gli errori, il vento e la bufera.
Accetto la colpa ... e perdo per questo di nuovo l'identità.
Riprendo il filo ... ed accetto soprattutto lo schiacciasassi,
perché è massiccio, innegabile e forte.
Mi lascio schiacciare. Qualcosa uscirà.
Ho lasciato tutto per strada negli anni, ma qualcosa uscira spero.
E poi scrivo ancora. Queste parole sconnesse per chi vuole seguirle.
Queste parole frantumante dallo schiacciasassi.
E qui è dove sono arrivato ... Non faccio promesse a me stesso.
Credo solo che il bimbo buono che ero nel primi anni di vita
sarà felice di giocare con lo schiacciasassi e reggerà al nuovo perturbante assetto
che la situazione impone.


Il gigante
Per alcuni mesi mi ero sentito un gigante agli occhi dei nostri bimbi.
Ero una specie di gigante buono e sconosciuto.
Poi i bimbi sono cresciuti, abbastanza velocemente,
ed io ho affrontato molte questioni psicologiche che avevo lasciato irrisolte da anni, decenni.
Cosi l'immagine del gigante è un po' sparita.
E forse va bene così.

Il tempo si dilata.
Con i bimbi il tempo si dilata.
Le giornate diventano lunghissime e densissime.
Le giornate iniziano al più tardi alle 7:00 e finiscono alle 9:00 ma non del tutto,
perché dopo cena cerchiamo di prenderci del tempo per noi e poi ...
poi inizia la notte e le poppate (tetta o biberon) notturne.
Non ci sono tempi inutilizzati.
Scrivere nel blog serve anche a quello:
a tenere traccia del tempo.
[E, come sempre, vorrei scrivere di più,
ma non è facile trovare il tempo per tutto ...
davvero, non è facile per niente].



Reattività.
Con i bimbi la reattività è tutto.
A volte ciò che sembra un problema enorme si risolve in poco tempo
se si ha la forza, il coraggio, la voglia di essere reattivi appena si capisce il problema.
I bimbi sono molti disposti a crescere, cambiare, trasformare le proprie situazioni.
Siamo noi adulti ad essere refrattari, inerti, lenti.



Senza seguire le tradizioni. Senza seguire le identificazioni.
Con i nostri bimbi stiamo provando un percorso difficilissimo
o che comunque tale risulta per noi:
andiamo a tentativi e cerchiamo la nostra strada.
Quando possiamo leggiamo qualcosa e setacciamo le varie possibilità.
Molte altre volte andiamo a tentoni e ci facciamo guidare
dalle reazioni dei bimbi e dalle nostre stesse sensazioni.
E' duro. E' faticoso. E' pieno di errori e tentativi.
A volte può anche risultare scoraggiante quando non si azzecca il modo giusto
di affrontare qualcosa.
Però siamo un po' testardi. Vogliamo cercare la nostra strada,
vogliamo capire i perchè.
Talvolta ci prende il pensiero che seguendo più semplicemente quanto
indicato dalle tradizioni, e dai modi consueti con cui la nostra cultura tratta i bimbi,
avremmo fatto i bimbi più felici.
Poi però vince la testardaggine di voler andare a vedere se davvero e così come dicono tutti.
Forse c'è il pensiero che la nostra cultura non sia delle migliori in quanto
a trattamento dei bambini.
Forse c'è anche il pensiero che cercando le strade insieme ai bimbi, e sbagliando insieme a loro,
i bimbi possano imparare di più.
Forse, e soprattutto, c'è il pensiero che seguire le tradizioni
sia rinunciare a cercare la propria identità di rapporto.
Seguire le tradizioni e farsi un'identità dell'identificazione.
...
Poi ci assalgono tanti dubbi e crisi ...



Barba !!!!
Quando mi faccio la barba (e magari anche i capelli corti corti) 
Luca mi guarda stupito per un po':
non ha dubbi nel riconoscermi,
ma resta a meditare su cosa sia successo
che mi ha fatto cambiare l'aspetto.
Poi in un minuto si abitua alla nuova immagine e non ci pensa più.
E' curioso, è ganzo, questo fatto.



Al parco ... pochi piccoletti ...
Come ho già detto, andiamo tutti i giorni al parco giochi, due volte al giorno. 
Osservo che sono pochi i genitori che portano i bambini con meno di un anno al parco.
C'è forse il pensiero che non sia utile, divertente, sano, stimolante per i piccoli.
I bimbi con meno di un anno che frequentano il parco sono 4 o 5 (Luca e Linda compresi),
mentre quelli di 3 anni sono moltissimi.
Io trovo che il parco sia divertente, stimolante e sano anche per i piccoli.
Luca e Linda ci vanno sempre molto volentieri:
si mettono in piedi sulle corde, si buttano nello scivolo (si, lo sanno fare, di pancia),
vanno sull'altalena, si aggrappano ad altri giochi, strisciano ovunque alla ricerca di foglie e gessi colorati, osservano a lungo cosa fanno i bimbi grandi e quando possono ci interagiscono.

Strisciare.
Forse i genitori non portano i bimbi al parco perché
strisciando per terra si sporcano tanto ...
Per non parlare di quando si mettono la terra ed i gessi in bocca ...

Camminare.
Molti genitori ci tengono a far camminare i loro piccoli al più presto.
Io e Maria Carla non siamo interessati alla cosa: cammineranno quando verrà il momento.
Forse i quei genitori c'è il pensiero che si è davvero esseri umani
quando si cammina e si parla.
Gattonare, strisciare, emettere suoni senza parlare ...
sono cose da animali.



Apprendimenti.
Riporto qui, in maniera un po' casuale e certamente non esaustiva,
alcuni degli apprendimenti di Luca e Linda degli ultimi mesi.
- Luca, ed un po' anche Linda, si porta gli oggetti dietro la nuca con una mano
e cerca di afferrali con l'altra. Oppure, con corde e bastoni, porta l'oggetto dietro
la nuca tenendolo con entrambe le mani e poi lo riporta davanti.
- Sia Luca che Linda tirano talvolta un cagnolino giocattolo per il guinzaglio.
- Luca indica gli oggetti ed usa l'indice per premere, grattare, rovistare nei buchi. Linda accenna ad indicare.
- Luca sfila gli anelli infilati in un palo.
- Linda sa passare da seduta a sdraiata e vicersa. Luca solo da seduto a sdraiato.
- Luca e Linda sanno mettersi in piedi se trovano dove arreggersi.
- Luca sa strappare in due pezzi fogli e foglie.
- Sia Luca che Linda capiscono senza dubbi svariate parole: luce, semaforo, cielo, autobus, albero, lampione, macchina, bicicletta, campanello, porta, scale, pappa, si esce, ....
- Linda e Luca strisciano i gessi per terra per fare dei freghi, lo fanno per imitazione degli altri bambini.
- Linda prova a gattonare ...
- Luca e Linda cominciano a battere le mani.


Per tutti i primi mesi i bimbi sono stati molto limitati nelle possiblità di movimento.
Gli oggetti che comparivano e scomparivano davanti ai loro occhi costituivano
la fonte maggiore di interesse. E questo comparire e scomparire abituava anche al concetto di tempo.
Adesso è invece chiaramente il concetto di spazio a farla da padrone:
capire cosa possono fare con il loro corpo ed esplorare luoghi sconosciuti
sono diventate le attività principali.
Linda in particolare e molto lanciata in questa direzione
ed è cosi eccitata dalle possibilità che intuisce che la notte
te la trovi che cerca di mettersi in piedi aggrappandosi al mobile accanto al letto.



Analisi di un oggetto.
Sia Luca che Linda, quando hanno un oggetto per le mani (sia da seduti che da sdraiti)
eseguono lunghe ed accurate analisi dell'oggetto stesso.
Fanno parte dell'analisi i seguenti passi:
osservare l'oggetto da tutti i lati passandolo di mano i mano e facendolo
ruotare grazie alla rotazione dei polsi,
battere l'oggetto sull'altra mano,
battere l'oggetto in terra,
strisciare l'oggetto in terra,
scuotere l'oggetto nell'aria per vedere se fa rumore,
portare l'oggetto alla bocca da varie angolazioni scegliendo i punti più stretti
che meglio entrano in bocca.



Spazio e tempo.
Il tempo e legato alla fantasia di sparizione:
ciò che c'era non c'è più, l'istante che era ... non è più.
Lo spazio e legato alla vitalità:
sono vitale e quindi mi muovo.



Algebra, geometria .... e topologia.
In conseguenza di quanto appena detto si può dire che
i numeri, e quindi l'algebra, essendo legati al concetto di tempo
sono a sua volta legati al concetto di fantasia di sparizione.
Mentre la geometria, che studia gli oggetti nello spazio,
è quindi legata al concetto di vitalità.
Ma mi verrebbe tuttavia da pensare, o quanto meno invetigare,
se per la precisione non sia il concetto di topologia
ad essere ancora più strettamente legato al concetto di vitalità.
La topologia studia le proprietà degli oggetti che sopravvivono alle trasformazioni dell'oggetto stesso.
La topologia porta quindi con sè un concetto di trasformazione e di movimento.
La geometria studia oggetti statici e risulta meno legata al concetto di vitalità
(per questo a scuola è meglio affrontare la geometria dinamica con programmi
come Cabri o Geogebra ...).

Mi lascio altri argomenti per il futuro ...












martedì 11 settembre 2012

Pensare

Pensare.
Pensare ci rende esseri umani.
Ed ai bimbi piace pensare.
Lo si vede fin da piccoli:
fanno continue riflessioni per cercare di capire il mondo che li circonda.
E' bello cercare di seguire i loro pensieri, quando ci si riesce.
E loro sono felici quando vedono che qualcuno coglie i loro pensieri.
Se volete che i bimbi vi ascoltino:
provate a seguire i loro pensieri, ascoltateli.




lunedì 10 settembre 2012

11 Mesi.

11 Mesi.
Quasi un anno.
11 Mesi.
Numero strano.
I bimbi sono cresciuti molto.
Strisciano curiosi per casa e nel parco.
Provano a mettersi in posizione per gattonare.
Si arreggono a tutto e si mettono in piedi.
Giocano con interesse con ogni tipo di giochino.
Interagiscono volentieri con le persone.
I bimbi sono bimbi.
11 Mesi di impegno continuo.
Senza sosta. Mai.
Abbiamo fatto tante attività ed avviato tanti possibili percorsi:
I giochi, i libri, il parco, le coccole, la piscina, le pappine
hanno preso tutto il nostro tempo.
Cosi come facevamo con i ragazzi a scuola,
cosi stiamo facendo con i nostri bimbi:
non buttiamo via un minuto.
Il tempo dei bambini è prezioso.
11 Mesi. Di lavoro.
Si, 11 mesi di lavoro duro.
Anche su noi stessi.
Non sappiamo se abbiamo fatto bene.
Non sappiamo proprio dire quanto siamo andati nella direzione giusta.
Il tempo ce lo dirà.

Come ha scritto Cristina in un commento, Luca in questa foto
sta effettivamente rispondendo, consapevolmente, alla domanda di Cristina:
"Luca dov'è il cielo?".
Sia Luca che Linda conoscono già molte parole.
Ricordo sempre che per quanto riguarda lo sviluppo,
Luca e Linda vanno considerati al momento di circa 9 mesi.





Rimetto anche questa foto di Linda che è piaciuta tanto a tanti.

Approfitto anche dell'ultima foto per ringraziare tanto la Zia Emilia
che ci segue sempre con particolare affetto. E riporto il suo ultimo commento
che ci è piaciuto moltissimo perché racconta la verità delle cose.
zia Emilia ha detto...
" Dopo i tempi brevi ed infiniti
vissuti in trepidazione, in angoscia,
in speranze durante i periodi trascorsi in silenzio al MEYER
é giunto il momento di gridare un EVVIVA
a questi due aquilotti pronti a spiccare il volo!
Nel mondo tutto é magico
e loro rappresentano lo svolgersi di questa grande MAGIA!

Ciao zia Emilia "
ciao a tutti,
a presto,
guzman e maria carla.

sabato 8 settembre 2012

Ho capito che.

Che riprendere le cose lasciate a metà ha senso.
Che c'è un ordine nel disordine dell'irrazionalità.
Che c'è confusione mentale nell'ordine della razionalità.
Che i fallimenti si superano.
Che le delusioni si superano.
Che i bimbi non si fermano mai.
Che si è sempre a tempo per rinascere.
Che non c'è mai il vuoto.
Che bisogna perdersi del tutto,
abbandonare ogni resistenza.
Che soffrire è più sano che non sentire.
Che rotolarsi nel fango è vita.
Che lasciarsi travolgere dalla tempesta fa paura ma fa crescere.
Che le cose fatte hanno valore.
Che si è esseri umani solo se non si rinuncia alla realtà psichica.
Che è più importante essere buoni che intelligenti.
Che è più importante essere affettivi che felici.

E, più di tutto,
che i bimbi vogliono tutto questo e molto di più.
Per cui, per stare con loro,
è necessario rinunciare alla propria identità costruita
e lasciarsi del tutto andare per fare emergere l'identità della realtà interna.



Foto Fatte da Linda (quella grande) :

Foto fatte da mio padre:






venerdì 7 settembre 2012

In piedi !

In questo periodo andiamo al parco. Due volte al giorno,
la mattina ed il pomeriggio.
Andiamo al parco dove ci sono i giochi per i bambini.
Li, i bimbi, possono stare in terra, strisciare, osservare gli altri bimbi.
Ma soprattutto, in questo periodo, possono, vogliono e riescono
a mettersi in piedi da soli.
Si arreggono alle corde delle scale a pioli e si tirano su.
Provano un piacere enorme.
Lo fanno tante volte.
In particolare provano piacere a molleggiare quando sono i piedi
ed a provare a capire come funziona l'equilibrio in questa nuova posizione:
lasciano una mano, poi l'altra, poi sollevano un piede, poi ondeggiano
per vedere cosa succede.

Si potrebbe pensare che dopo ore al parco tornino a casa cotti.
Ed invece, arrivati a casa, vogliono ancora fare lo stesso esercizio per ore.
Specialmente prima di andare a dormire o quando sono già a letto.

Linda in particolare è molto presa da questa nuova prospettiva
e ci dedica tutte le sue forze ed energie.


mercoledì 5 settembre 2012

Confronto

Confronto ... 
10 Mesi - 9.5 kg


Sei mesi e mezzo (22 Aprile) - 7kg.

Quattro mesi (8 Febbraio) - 5.5kg
Due mesi e mezzo (28 Dicembre) - 4kg

Un mese (15 Novembre) - 2kg