avrei voluto che la chemio di oggi fosse l'ultima della settimana
invece mi aspetta anche domani.
Tuttavia il pomeriggio è andato meglio:
ho preso un po' più le misure con gli effetti collaterali
ed ho imparato come affrontare meglio la situazione con i bimbi.
"Ho tanto tanto male di pancia ed ho bisogno del vostro aiuto", ho detto loro.
Sembrano capire, accettare e provare ad aiutarmi.
Non ci sono state grandi crisi.
Avere un litro di veleno nelle vene tutti i giorni
è una sensazione molto strana, brutta.
Credo che la sensazione più simile sia quella dell'intossicazione.
Ed in effetti di quello si tratta, di una intossicazione cellulare diffusa:
ne risentono tutte le mucose dell'aparato digerente, dalla bocca all'intestino,
i sapori diventano tutti cattivi, la pelle si disidrata e diventa ipersensibile alla luce,
gli occhi sono più sensibili, la testa è nel pallone, ...
I muscoli non sembrano risentirne direttamente, ma lo stato di sofferenza
non permette di gestirli al meglio: si fa fatica a camminare, parlare, alzare la testa, ...
La sensazione più difficile da affrontare è forse quella di sentirsi
aggrediti nella propria immagine, nella propria vitalità,
nella propria capacità di essere lucidi e pensare.
Per fortuna questa sensazione non è costante;
ci sono, almeno per ora, sprazzi di reattività.
Gli amici ti dicono "tieni duro" e tu lo fai,
ci provi per lo meno, ma è difficile perchè vorresti sentire
che la resistenza viene da dentro ed invece così non è:
devi, se puoi, poggiare su una resistenza astratta,
pensata a priori. Mentre il tuo corpo e la tua mente ti direbbero: crolla ne abbiamo bisogno.
Riposare è importante.
Ed i bambini stanno capendo che ne ho bisogno.
Anche al parco mi sono sdraiato per terra e sono rimasto li a lungo.
Loro giocavano ed io recuperavo.
ciao,
a domani,
guzman.
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