domenica 13 novembre 2011

Perché due

[Non ho foto oggi, la pila della macchina fotografica è in carica.
Ma, come l'altra volta, visto che non ho foto
ho una storia importante].


Sono due e c'è un perché.
Strane logiche che seguono linee razionali per giungere a conclusioni sanamente irrazionali.

Le difficoltà di un tempo che diventano la gioia di oggi.

Ma andiamo con ordine.
Si tratta delle storie mie e di Maria Carla.
Percorsi difficili.
Problemi simili che unendosi diventano risposte.

Le difficoltà adolescenziali di una volta, diventano oggi forza.

Io.
C'era rabbia nella mia adolescenza.
C'era anche odio.
La rabbia e l'odio che come sempre
vengono dopo le speranze deluse.
Speranze di bambino o addiruttura neonato
che non hanno saputo trovare risposta.
La rabbia e l'odio che come sempre
vengono dai rapporti non ben riusciuti.
Ed il perché di questi rapporti complessi
è troppo lungo per essere raccontato,
troppo tortuoso,
connesso anche con la storia di un paese,
l'uruguay, che vedeva la dittatura militare quando io nascevo.
Connesso ancora più,
come accade a tutti,
con la storia millenaria
con i modi di fare previsti dalla tradizione
con le identificazioni tramandate di mamma in figlia.
Figlia che diventa mamma
per tramandare le stesse identificazioni.
Identificazioni ovviamente deludenti.

Ma oltre alla rabbia e all'odio,
sotto, forse addiruttura dentro,
c'era una grande vitalità e
la possibilità di una identità forte.
Le ho sempre tenute con me,
le ho sempre protette.
Ho sempre fatto in modo che mi guidassero
anche attraverso scelte non comuni.
Che mi sostenessero quando, come Frost,
ho scelto i sentieri meno battuti.

Quella vitalità e possibilità di forte identità
hanno reso possibile la storia con Maria Carla.

Maria Carla.
Caparbia. Testarda. Tenace. Stacanovista.
Ostinata.
Decisa a riusciure da sola
nelle imprese impervie che decide di affrontare.
Ma con dentro un dolore,
una tristezza, un serio blocco ...
cose che non posso raccontare,
non tanto per Maria Carla stessa ...
Insomma, come sempre,
una storia difficile,
seriamente difficile,
di bambina, di delusioni, di rabbie, di odii, ... speranze.

Io e lei quindi,
di cui vi racconterò l'incontro in seguito,
con storie non facili alle spalle.
____

E le difficoltà rispettive
erano diventate nel tempo
blocchi ghiandolari ed ormonali
che ci portavano, entrambe,
ad avere problemi per avere bambini.

Quando abbiamo saputo di queste difficoltà
abbiamo subito reagito indirizzandoci
per provare ogni possibile cura.
E cosi è stato.
Sono stati due anni e mezzo
di cure e tentativi.
Due anni e mezzo in cui non sai
cosa sarà della tua vita.
In cui non sai se dovrai puntare tutto
sui possibili futuri bimbi.
O puntare tutto su te stesso
per consolarti dall'impossibilità
di avere figli.
Due anni e mezzo psicologicamente
logoranti perché non ti permettono
di trovare una direzione in cui camminare.


Le cure prevedevano
anche le stimolazioni ormonali per l'ovulazione
di Maria Carla.

E sono queste stimolazioni
che hanno fatto si che i bimbi siano due,
perché la stimolazione è stata troppo, per fortuna, forte.

Sono due e c'è un perché.
Strane logiche che seguono linee razionali per giungere a conclusioni sanamente irrazionali.

Le difficoltà di un tempo che diventano la gioia di oggi.

Diventano Linda sulle mie gambe,
messa di fianco come una maialina
che dorme e russa tranquilla mentre io scrivo e racconto.
Divenato Luca in camera di là con Maria Carla,
che dorme ed ogni tanto mugula
per chiedere conferma che il mondo è bello
e che non è solo.

Per chiedere conferma
che noi siamo pronti a rispondere
alle sue speranze con continuità.

ciao,
guzman.
___________

So di aver raccontato cose molto personali.
Potrei aver toccato la sensibilità di qualcuno.
Me ne scuso.
Ma non posso non scrivere
per i motivi che spiegherò prossimamente.
























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