Tutto cambia con i bambini.
E sembra cambiare lentamente.
Ma col passare dei mesi ci si rende conto che tutto cambia
velocemente.
Linda e Luca non sono più bimbi.
Forse si può cominciare a chiamarli bambini.
Si comportano come bambini:
giocano, ridono, si arrabbiano, hanno i loro interessi,
hanno le loro fisse, ciascuno il suo carattere …
Hanno fatto un salto in avanti
sia nella capacità di gestire i movimenti
che nella capacità di comprendere il mondo
ed il linguaggio.
Ogni volta che ci penso mi sembra incredibile
come il cervello possa organizzarsi difronte alla quantità
di stimoli casuali
a cui è sottoposto.
Come possa organizzarsi a capire le immagini
e poi i suoni, il linguaggio, il funzionamento degli
oggetti,
il comportamento degli altri esseri viventi.
E' un processo davvero fantastico.
E con le loro trasformazioni e la loro crescita
i bambini costringono chi gli sta intorno
a trasformarsi anche lui.
In maniera anche forte
e totalmente irrazionale ed inconscia.
E' così che mi sono trovato ad affrontare
crisi grosse concernenti il mio passato:
infanzia, adolescenza.
Penso di esserne uscito.
E ne sono contento e vagamente fiero
almeno per quanto riguarda il coraggio
di aver provato ad affrontare queste crisi.
Ho fatto fatica a scrivere in questo periodo passato.
Sentivo che dovevo rendere conto solo a Luca e Linda.
Non volevo bloccare la crisi in corso.
Volevo che seguisse il suo corso naturale.
Ovunque mi avesse portato.
- Tutto cambia con i bambini.
E sembra cambiare lentamente.
Ma col passare dei mesi ci si rende conto che tutto
cambia velocemente.
E' strano il rapporto con il tempo quando ci sono dei bimbi
per casa.
Lo scorrere delle ore è scandito dai loro ritmi di poppate e
sonno.
Lo scorrere dei mesi è scandito dai loro apprendimenti.
Lo scorrere degli anni (per quello che abbiamo potuto
apprezzare finora)
è scandito dall'emergere di ricordi inconsci dell'anno
prima.
Il fatto che i bimbi costringono ad un rapporto così stretto
con il tempo
è frustrante, nel senso sano del termine, perché
costringe a non fare annullamenti.
Non si può far sparire un'ora, un giorno, un mese.
Tutti hanno un valore estremo.
Allo stesso tempo è bello e sorprendente
come i bambini sappiano gestire il loro tempo in maniera
irrazionalmente intelligente:
magari stanno per minuti interi a guardare il cielo con un
biscotto in mano …
eppure stanno crescendo ed imparando anche in quei momenti.
- Forse si può cominciare a chiamarli bambini.
Si comportano come bambini:
giocano, ridono, si arrabbiano, hanno i loro interessi,
hanno le loro fisse, ciascuno il suo carattere …
Linda è interessata da libri, peluches, arrampicate folli ed
esercizi fisici …
proprio ieri ha fatto i suoi primi passi ed è stato
emozionante.
Cosi, da sola, in maniera imprevista.
Luca è interessato da libri, meccanismi, natura, …
E' in grado di fare nessi ed associazioni che soprendono.
Luca è molto coccolone, ride di gusto e gli piace tanto
mangiare.
Linda è testarda e decisa. Se non le riesce qualcosa si
arrabbia.
- Hanno fatto un salto in avanti
sia nella capacità di gestire i movimenti
che nella capacità di comprendere il mondo
ed il linguaggio.
Camminano lungo i muri.
Spingono, stando in piedi, sedie ed altri oggetti.
Mettono e tolgono oggetti in contenitori.
Comprendono moltissime parole e frasi: faccio un solo
esempio tra i tanti possibili;
entrambe capiscono la frase "accendi la luce"
e, quando l'interruttore non è troppo alto,
vanno fino all'interruttore e lo premono.
- Ogni volta che ci penso mi sembra incredibile
come il cervello possa organizzarsi difronte alla
quantità di stimoli casuali
a cui è sottoposto.
I bambini imparano nel caos.
Pongono attenzione a una cosa e poi subito dopo a un’altra
ed allo stesso tempo sentono il rumore di una sirena che
passa
e guardano con la coda dell’occhio dov’è la mamma
e ascoltano le parole del babbo nella stanza accanto.
La loro capacità di comprendere non finisce mai stupirmi.
[Sono stati giorni di pioggia.
E’ stato difficile fare foto.
Spero di tornare a farle presto.
Ma in ogni caso prometto di tornare a scrivere con
regolarità.
Ho tanto da dire.]
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