venerdì 4 gennaio 2013

Appunti 37.

Ieri ed oggi siamo tornati al parco.
C'era un bel sole ed il terreno non era troppo umido.
Siamo andati ad un parco nuovo.
I bimbi hanno giocato come selvaggi, nella ghiaia e tra le foglie.
Sono saliti e scesi dallo scivolo, da soli.
Siamo stati molto bene.


Diminutivi.
E' comune parlare ai bambini usando diminutivi.
A me non piace, sono contrario.
Ora, potrei capire quando uno dice "fammi vedere il tuo ditino"
perché il dito del bambino è piccolo … ma poi ci ripenso e non accetto neanche quello.
Il ditino, il piedino, la magliettina, la casettina, l'orsettino, la giraffina …
Si crea così un linguaggio per il mondo dei bimbi
come se il mondo dei bimbi non fosse il nostro stesso mondo.
Dietro la scusa di dare al diminutivo il senso di vezzeggiativo
si nasconde il pensiero che il mondo dei bambini è un mondo diverso dal nostro
o il pensiero che i bimbi non fanno parte del nostro stesso mondo.
Li si vezzeggia, si indora ogni frase, si altera ogni parola
per convincerli a fare le cose, per sedurli …
e si crea così un mondo ed un linguaggio falso.

Il mondo dei bimbi è il nostro stesso mondo.
Ed i bimbi non sono diversi dagli adulti:
sono più piccoli di dimensioni, conoscono meno cose,
ma sono esseri umani completi.
Non è l'uso della ragione, la conoscenza, l'educazione, le regole
che li rendono completi. Sono già completi alla nascita come esseri umani
anche se non hanno la forza di un adulto e non conoscono il linguaggio degli adulti.

Parlate ai bimbi seriamente e vi risponderanno seriamente.
Parlate ai bimbi con secondi fini nascosti
ed impareranno a fare le cose con un secondo fine.

"Ti metto la giacca perché è tardi e dobbiamo andare a casa".
Magari si arrabbia però capisce.
Piuttosto che:
"Mettiamoci la giacchina perché hai sonno e devi fare la nannina".



Vetri appannati.
D'inverno i vetri delle finestre si appannano,
da soli o con un po' di fiato.
Non c'è miglior occasione al risveglio
che giocare a fare disegni sui vetri appannati.
E' un gioco sano, fantasioso e divertente.

Una volta ricordo, e lo ricorderanno i ragazzi della ex 1F adesso in 3F,
che feci tutta la mia lezione in classe usando le grandi vetrate appannate come lavagna.
E tutti ovviamente volevano venire alla "lavagna" a fare gli esercizi.

Recentemente Linda sta proprio chiedendo di usare penne e matite
per provare a fare freghi (su carta e muri).
Fa il gesto con la mano e chiede di avere una penna.


Animali.
E' curiosa questa cosa per cui i bimbi vedono dal vivo
relativamente poche specie di animali (piccioni, formiche, cani, gatti, uccelli, … poco più),
però imparano subito il concetto di "animale"
ed imparano a riconoscere tanti altri animali che hanno visto solo in foto o solo disegnati.
Non so se questo avviene perché gli animali sono ovviamente molto attraenti per i bimbi
(gli animali sono vivi, si muovono, fanno versi, alcuni hanno la pelliccia, altri volano, …)
o perché c'è qualcosa di istintivo o comportamentalmente ereditario che ci fa riconoscere l'importanza di vari elementi naturali: alberi, foglie, sassi, animali, sole, acqua, …

Arrampicarsi e Procedimenti.
Luca è attratto non solo dai meccanismi ma anche dai procedimenti:
dalle sequenze di passi che portano a un risultato.
I passi per far funzionare il frullatore, i passi per accendere il fuoco (come gli mostra il nonno),
ecc.

Anche linda è attratta dalle sequenze di passi che portano a un risultato
ma nel senso materiale: le piace fare arrampicate folli.
"metto la mano qui, il piede la, poi la mano li …".
Riesce a salire in posti dove non ti aspetti.
Riesce a salire da sola sulle sedie e poi prosegue ad arrampicarsi sulla spalliera della sedia.


Senza separare le variabili.
Parlavo ieri di come apprendono i bimbi.
C'è un gioco che abbiamo comprato che mi fa ritornare sull'argomento.
Nel gioco ci sono dei bottoni a forma di triangolo verde, quadrato rosso, cerchio giallo e stella blu
che quando premuti fanno sentire una voce che descrive il bottone stesso: "quadrato rosso", ecc.
Il gioco è previsto per imparare piano piano forme e colori.
La cosa interessante è che si mischiano i due concetti
ed ogni bottone e diverso dagli altri SIA per forma CHE per colore.
Si potrebbe pensare che separare i due apprendimenti, forme e colori,
possa risultare più semplice. Si potrebbe pensare che dire solo la forma del bottone
o dire solo il colore del bottone semplifichi il problema di comprendere il senso delle parole
e che perciò renda più facile l'apprendimento.
Chi ha pensato il gioco invece sa bene che la riduzione dei problemi in problemi più piccoli
non è sempre la miglior scelta con i bambini.
Il cervello, incrociando informazioni di ogni genere, e raccogliendo informazioni in ogni momento,
riesce a districarsi anche quando ci sono più nozioni che si sovrappongono
ed, anzi, probabilmente preferisce questa situazione perché rende l'apprendimento più ricco.

Mi viene da pensare ai grandi sistemi informatici di oggi,
tipo il sistema di ricerca di informazioni di Google.
Sistemi del genere si trovano nelle condizioni di dover estrapolare il senso delle pagine web
in mezzo a miliardi di variabili.
Ci riescono solo con una potenza di calcolo enorme e sfruttando la presenza in rete di
una quantità di dati mostruosa che fa si che anche piccoli schemi semantici
diventino apprezzabili.
Il nostro cervello riesce a fare la stessa avendo a disposizione molti meno dati.




Giochi di bambini.
Sempre di più i giochi che i bimbi fanno sono giochi di bambini
e non più giochi di neonati.
Questo rende le giornate più facili.
E' più facile intendersi e comincio a ritrovare il divertimento che ho sempre provato
a giocare con i bambini. Mi sembrava, e la cosa mi metteva in seria crisi, di averlo perso.


Ninne nanne.
Giusto per nostro ricordo, queste sono le principali
ninne nanne che abbiamo usato col passare dei mesi:
"In the jungle, the mighty jungle ..."
ah ah ah ... oh oh oh (semplicemente le vocali A ed O ripetute in questo modo)
"Un elefante si dondolava ..."
"Estamos invitados a tomar el tè ..."  (canzone di Maria Elena Walsh)
"Fischia il vento ... "
"Bella Ciao"
ah ah ah ... oh oh oh (la più usata, anche su loro richiesta che se la cantano da soli)



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