sabato 21 dicembre 2013

Come Linfa.

E' come linfa.
Non è linfa ma è come linfa.
Scorre nel corpo come un fluido e poi va fino alla mente.
Le gambe, i piedi, i genitali, le braccia, la schiena, la spina dorsale, la nuca, la testa
ne sono permeate.
Le posizioni del corpo. I movimenti del corpo nello spazio. Anche i movimenti impercettibili.
E più ancora, il senso dei movimenti impercettibili scorre in questa sorta di linfa.
L'inconscio la percepisce, la conosce, ne fa il suo pane quotidiano,
ne prende energia o ce la lascia.
E la linfa nasce nel rapporto, nel rapporto soddisfacente, nel rapporto vitale.

Questa linfa è l'immagine. L'immagine interna di noi stessi. L'immagine interna del senso di noi stessi.
La donna che fa il passo in quel determinato modo,
il babbo che solleva il bambino in quel determinato modo ...

L'immagine si rafforza nella gioia del rapporto.
L'immagine si ammala nella malattia del rapporto ed allora
le gambe si piegano, la schiena cede, gli ormoni scarseggiano.
Non sono i muscoli, non è la fisiologia che non funziona.
Non è il cervello, non sono i neuroni che non funzionano.
E' il pensiero sottoforma di immagine che non riesce a dare forza ai gesti.
La linfa non scorre non arriva dove deve.
Il peso è troppo grande: la schiena cede, i genitali si atrofizzano.

Se avviene durante la fase dello sviluppo può compromettere alcune funzioni.

Rischio di sembrare razionale ma
ma sono piuttosto convinto che per me è andata così.
Troppo grande il peso da sostenere.
C'è stato un difetto di processo durante lo sviluppo
e sapevo da tempo che facevo fatica a produrre testosterone.
Per questo il mio senso di virilità non viene leso dall'asportazione di un testicolo;
ho già dovuto affrontare la questione anni fa.

Evidentemente il tessuto del testicolo è degenerato ancora di più.



[Nota: mi scuso per la durezza di certe parti dei post di questi giorni;
un po' ovviamente è il momento che è difficile,
un po' è il fatto che mi va di affrontare queste questioni per lasciarle alle spalle una volta per tutte.
E vi assicuro che ho addolcito e tagliato le parti ancor più dure.]





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