martedì 10 giugno 2014

Chemio 14. Il ronzio della fine del secondo ciclo.

Finisce il secondo ciclo e dovrei sentirmi meglio di umore.
Ma i pensieri si affollano.

Questo secondo ciclo è stato un po' più duro fisicamente
ma ce la siamo cavati abbastanza bene lo stesso.
Abbiamo dato ai bimbi una certa regolarità nelle attività
e siamo andati comunque quasi sempre al parco.
Tutto sommato i bimbi stanno bene e sono cresciuti molto, specialmente Linda
che è diventata molto sicura ed autonoma.

Il terzo ciclo che si avvicina però mi fa pensare al futuro.
E non è così facile come sembra, pensare al futuro.
L'idea di riaffrontare piano piano una vita normale
mi spaventa. Sembra strano ma è così.
Lo vorrei tanto ma non so più se sono in grado.
Sono rimasto un po' traumatizzato dagli eventi.

In più si avvicina l'ansia dei controlli che ci saranno
dopo il terzo ciclo: tac ed eventualmente pet.
Analisi che serviranno a decidere se basta così, se ci vuole un quarto ciclo
oppure se ci vuole un'operazione ed un quarto ciclo ...

Dicevo, sono rimasto traumatizzato dagli eventi.
Lo sappiamo i tumori esistono.
Sono anche estremamente diffusi come malattia.
Tutti abbiamo avuto parenti o amici con tumori.
Ma di solito, prima di passarci, pensi che il tumore
non ti riguardi.
Poi un giorno, di punto in bianco,
quello col tumore SEI TU.
E non è così facile accettare il fatto.
Quello che fa la chemioterapia sei tu.
Quello che perde i capelli ed è un po' malconcio, sei tu.
Quello che non ha le forze per giocare sei tu.
Quello col tumore SEI TU.
Quello che soffre e spera, spera e soffre, sei tu; insiemi a chi ti è vicino.

E tutto questo in qualche modo
è già doloroso di per se.
Crea dispiacere. Perché incrina la voglia ed il sogno di qualcosa che fila via liscio.

Poi ti ci abitui. Accetti che sei tu.
Te ne fai un po' anche un'identità.
Salvo alla fine renderti conto
che comunque quando la bufera passerà
dovrai ancora raccogliere le energie per rimettere insieme il tutto e ripartire.

Due tre mesi dedicati interamente a curare una malattia
alterano la capacità di pensare ed il contenuto dei pensieri stessi.

Mi dispiace aver scritto poco dei bimbi,
delle loro grandi conquiste.
Delle loro fisse, dei loro interessi sempre più marcati.
Di quanto sono belli, di quanto li amo, di quanto mi aiutano.
Tornerò a farlo quando mi verrà naturale.

Devo anche riportare alcune lettere che ho ricevuto
che mi sono piaciute molto.

Ecco,
credo di aver tradotto in parole buona parte
del ronzio che pervade la mia testa.

ciao,
guzman.




















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