venerdì 2 marzo 2012

Di nuovo sorridente - Appunti 27

E' stato più che doloroso vedere nelle settimane scorse Linda
che faceva fatica a sorridere.
Ora è tornata a sorridere.
I reflussi vanno meglio con il latte apposta
(anche se questo latte le fa venire molte cureggione e molto mal di pancia,
ma questo è poco grave).



Luca ride e chiacchera.


Passeggiare la sera è particolarmente bello: la temperatura è piacevole ed i bimbi dormono tranquilli ed a lungo.


 
Appunti 27.

Confronti.
Fare confronti tra fratelli non è mai sano.
Ciascuno fà la sua strada, segue i suoi percorsi.
Dove uno eccelle l'altro è debole e viceversa.
Però nelle settimane scorse vedere Luca felice e Linda sofferente
era una situazione molto difficile
e ci diventava difficoltoso goderci Luca a pieno.

Gallina, Pollo e Pappagallo.
Non so bene perché ma è capitato varie volte
che Linda, chiusa nella felpa e con il suo cappellino,
venisse scambiata per un animaletto.
In particolare mi è stato detto in tre occasioni distinte:
- cosa porti? un pollo?
- cos'hai? una gallina?
- credevo portassi un pappagallo.
Bho.

Come all'estero.
Da un po' di tempo vediamo Firenze come se fosse una città straniera.
Ci sentiamo turisti che vagano spersi e guardano tutto affascinati.
In certi momenti mi pare davvero di non aver mai visto nessuna strada della città prima.

Lamentarsi.
Se gli adulti si lamentano è considerato un fatto normale.
Quando i bimbi si lamentano perché hanno forte bisogno di qualcosa
capita di sentirsi dire che lo fanno perché sono furbi.
Ora io vorrei chiedere a chi dice che i bimbi sono furbetti
se hanno mai provato a trovarsi soli al mondo, con tutto da imparare,
con capacità motorie limitatissime, senza possibilità di sopravvivere senza aiuti
e, nonostante tutto ciò, con la grande speranza di trovare soddisfazione
e risposte ai loro bisogni ed esigenze.
Vorrei chiedere questo.
Poi mi rendo conto che ovviamente hanno provato anche loro
perchè sono stati bimbi anche a loro.
Ma forse non lo ricordano bene.

Schiena.
6 kg sul torace.
6 ore al giorno.
Tutti i giorni da mesi.
Risultato: schiena rafforzata come non mai.

Dallo spazio al tempo.
Per mesi stare insieme a noi
è stato per bimbi, lo avvertivo fortemente,
una questione di spazio.
Ossia. Quello che contava era condividere lo spazio con noi.
Adesso avverto che vi è stata una crescita importante:
stare insieme a noi ha cominciato a significare
condividere anche il tempo passato insieme.
Per cui sono contenti e soddisfatti
non solo di starci vicino
ma anche di trascorrere del tempo svegli
a guardare il mondo sostenuti dalle nostre braccia.

Penso ci sia molto da dire
riguardo a questo tema enorme dello spazio e del tempo.
Provo a dire delle cose per cominciare.

Spazio.
Lo spazio è legato alla possibilità di sgambettare e mulinare le braccia.Lo spazio è legato ai movimenti del corpo.
Lo spazio è legato alle fluttuazioni del feto nel grembo materno.
Lo spazio è legato alla vitalità.

Tempo.
Il tempo è legato invece alla fantasia di sparizione 
ossia alla capacità umana agire contro la realtà
una pulsione in grado di pensare non esistenti parti della realtà stessa
(come ho racontato negli appunti 20).
Infatti grazie alla fantasia di sparizione
si crea un momento, il prima, in cui qualcosa c'è
ed un altro momento, il poi, in cui qualcosa non c'è più
e questo 'prima e poi' danno luogo nella mente al concetto di tempo.

La fantasia di sparizione si lega poi, in modi che voglio descrivere meglio prossimamente,
alle separazioni.
Per cui il tempo è legato alle separazioni:
prima c'era una situazione poi me ne sono separato.

Ogni volta che i bimbi si separano da qualcosa, anche solo mentalmente,
stanno rafforzando il loro concetto di tempo.

[Il tempo poi è legato al contare e con ciò nasce l'idea che la matematica stessa è legata
alle separazioni e quindi, si potrebbe ipotezzare, ai rapporti che vengono
prima delle separazioni.
Ho molto da dire a riguardo e ci tornerò.]

Spazio e Tempo. 
Quindi, in base a quanto detto:
Spazio -> Vitalità.
Tempo -> Fantasia di sparizione.

[Per cui, per quanto concerne la matematica:
la geometria che si occupa di spazio sarebbe legata, come origine, alla vitalità,
l'aritmetica e l'algebra sarebbero legate alla fantasia di sparizione.
Ne riparlerò perché si possono dire cose più esatte.]

Il tempo con noi.
In qualche modo il numero di separazioni fatte
ha raggiunto quel livello per cui il concetto del tempo che trascorre
è ormai più chiaro nella mente dei nostri bimbi
e cominciano ad apprezzare il semplice fatto di trascorrerlo insieme.
Il che è tra le cose più emozionanti che ci siano.

Cervello non cablato.
Ho una osservazione curiosa, almeno per me che sono inesperto,
riguardo al funzionamento del cervello.
Giunti a una certa età, intorno al terzo mese, i bimbi
cominciano a guardarsi le mani, le scoprono.
Nel guardarle scoprono come sono fatte
ed allenano la coordinazione occhio mano.
Vengono cosi messi in connessione due sistemi sensoriali:
quello visivo e quello propriocettivo.
L'aspetto che trovo curioso è il fatto che tutti gli esseri umani,
salvo patologie, hanno le mani
per cui è strano che debbano scoprire di averle e scoprire come sono fatte.
Si potrebbe immaginare che tali informazioni potrebbero
essere già cablate in partenza nel cervello,
potrebbero essere già cablate in connessioni neuronali
fatti automaticamente durante le fasi di formazione e grazie al dna.
Invece cosi non è.
Tali informazioni e tali connessioni vengono acquisite
solo durante la vita.
Ci si può allora chiedere perché.
La prima risposta che mi viene in mente è che il cervello
ha in partenza già cablati solo i meccanismi di base
che permettono all'organismo di essere reattivo
e di svilupparsi. In questo modo l'unica informazione che il dna
deve portare riguarda i meccanismi e principi di base
perché altrimenti, se dovesse portare le informazioni
sul funzionamento di tutti i sistemi sensoriali e le loro connessioni
la quantità di dati sarebbe enorme.
In più, al di là di questi aspetti di efficienza, ci potrebbe essere una spiegazione
evoluzionistica penso. Chiederò agli esperti.

__________

a domani,
guzman. 






















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