venerdì 13 febbraio 2015

Due Teorie.

E' un po' che non scrivo.
Sono preso da varie ricerche personali.
In più devo scrivere una relazione per il mio anno di prova
come insegnante di ruolo nella scuola.

Ed allora ho pensato: la mia relazione per l'anno di prova
la scrivo qua, in questo blog, un pezzetto per volta.
Rendendola il più possibile umana, poetica, ricerca.

Ci provo poi vediamo.

 


Relazione per l'anno di prova.

Il nesso tra due teorie.
L'idea che si ha della matematica, il modo teorico con cui la si definisce e la si concepisce
determinano in larga misura i modi con cui si pensa di insegnarla.
L'idea che si ha dei ragazzi e l'idea che abbiamo di essere umano
determinano in larga misura i modi con cui si pensa all'insegnamento.
Non può esistere, a mio modo di vedere, una teoria dell'insegnamento senza che essa stessa poggi su una teoria precisa della realtà umana.
Detto in altri termini, io penso, non esiste insegnamento senza che esso poggi sull'ontologia umana.

Ed allora mi propongo di fare una ricerca e di tentare un accostamento tra due teorie: la teoria delle categorie e la teoria della nascita.
La prima, la teoria delle categorie, è un modo moderno di concepire la matematica nel suo insieme.
La seconda, la teoria della nascita, è un modo nuovo di fondare la psichiatria e l'ontologia umana (si veda Massimo Fagioli, "Teoria della nascita e castrazione umana").
Sulla teoria della nascita e sulle sue conseguenze teoriche si può far poggiare un modo di concepire l'insegnamento.
In questo lavoro tenterò uno strano nesso tra queste due teorie.
Da questo nesso tenterò di dedurre un pensiero sulla nascita stessa della matematica e
ne dedurrò un pensiero sui modi di affrontare l'insegnamento della matematica.


Una nota importante.
Mi propongo di fare qualcosa di nuovo.
Un volo pindarico, un salto mortale, un nesso strano.
Mi addentrerò in territori sconosciuti. Mi perderò nei territori dei poeti e degli piscoterapeuti.
Cercherò di mettere insieme matematica e poesia, matematica e realtà umana, matematica ed immagini mentali.
Cercherò di cogliere le immagini che stanno dietro alle idee matematiche e quando dico “immagini” intendo le immagini latenti, poetiche ed oniriche che le idee matematiche portano con se.
Cercherò in altre parole di interpretare il senso delle idee matematiche e non solo il loro mero significato.
Cogliendo il senso delle immagini nascoste nelle idee matematiche si potrebbe aprire, io penso, la porta a modi nuovi di concepire l'insegnamento della matematica stessa.
Le immagini, il senso, la poesia che stanno dietro a ogni cosa sono in grado di muovere, attrarre e sviluppare la mente più di qualunque significato pratico e razionale.

segue domani ...

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