Sono preso da varie ricerche personali.
In più devo scrivere una relazione per il mio anno di prova
come insegnante di ruolo nella scuola.
Ed allora ho pensato: la mia relazione per l'anno di prova
la scrivo qua, in questo blog, un pezzetto per volta.
Rendendola il più possibile umana, poetica, ricerca.
Ci provo poi vediamo.
Relazione per l'anno di prova.
Il nesso tra due teorie.
L'idea che si ha
della matematica, il modo teorico con cui la si definisce e la si
concepisce
determinano in
larga misura i modi con cui si pensa di insegnarla.
L'idea che si ha
dei ragazzi e l'idea che abbiamo di essere umano
determinano in
larga misura i modi con cui si pensa all'insegnamento.
Non può
esistere, a mio modo di vedere, una teoria dell'insegnamento senza
che essa stessa poggi su una teoria precisa della realtà
umana.
Detto in altri
termini, io penso, non esiste insegnamento senza che esso poggi
sull'ontologia umana.
Ed allora mi propongo di fare una ricerca e di tentare un accostamento tra due teorie: la teoria delle categorie e la teoria
della nascita.
La prima, la
teoria delle categorie, è un modo moderno di concepire la
matematica nel suo insieme.
La seconda, la
teoria della nascita, è un modo nuovo di fondare la
psichiatria e l'ontologia umana (si veda Massimo Fagioli, "Teoria della nascita e castrazione umana").
Sulla teoria della
nascita e sulle sue conseguenze teoriche si può far poggiare un modo di concepire l'insegnamento.
In questo lavoro
tenterò uno strano nesso tra queste due teorie.
Da questo nesso
tenterò di dedurre un pensiero sulla nascita stessa della
matematica e
ne dedurrò
un pensiero sui modi di affrontare l'insegnamento della matematica.
Una nota importante.
Mi propongo di
fare qualcosa di nuovo.
Un volo pindarico,
un salto mortale, un nesso strano.
Mi addentrerò
in territori sconosciuti. Mi perderò nei territori dei poeti e
degli piscoterapeuti.
Cercherò di
mettere insieme matematica e poesia, matematica e realtà
umana, matematica ed immagini mentali.
Cercherò di
cogliere le immagini che stanno dietro alle idee matematiche e quando
dico “immagini” intendo le immagini latenti, poetiche ed oniriche
che le idee matematiche portano con se.
Cercherò in
altre parole di interpretare il senso delle idee matematiche
e non solo il loro mero significato.
Cogliendo il senso
delle immagini nascoste nelle idee matematiche si potrebbe aprire, io
penso, la porta a modi nuovi di concepire l'insegnamento della
matematica stessa.
Le immagini, il
senso, la poesia che stanno dietro a ogni cosa sono in grado di
muovere, attrarre e sviluppare la mente più di qualunque
significato pratico e razionale.
segue domani ...
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