Ancora sugli "AhhOhh" di Luca.
Non ho parlato abbastanza degli "AhhOhh" di Luca.
Non ho detto abbastanza della sua gioia nel sapere di poter anche lui fare i suoni che fanno gli altri esseri umani.
Della sua gioia nel guardare un volto,
dire "AhhOhh" e sentirsi corrisposto.
Dire "AhhOhh" è una chiave, un passepartout.
Di fronte a nuove persone,
in condizioni di calma,
parte subito con gli "AhhOhh" per fare amicizia,
per mostrare la sua appartenenza alla stessa specie.
La sua voglia di interagire.
Ne è fiero, contento, estasiato.
Lo potete vedere nel video qua sotto ...
AhhOhh
Palestra.
Ieri abbiamo iniziato a usare la palestrina:
quel tappetino con tanti giochi incorporati ed appesi.
Fin'ora facevamo giocare i bimbi nel fasciatoio con alcuni giochi
e facendogli fare alcuni esercizi fisici
ma lo spazio non bastava più.
La palestra gli è piaciuta da matti.
Sono stati un'ora imbambolati a guardare tutto e cercare
di capirci qualche cosa.
E' arrivato anche il momento in cui provano vagamente autonomamente
ad afferrare gli oggetti per cui la palestra offre tanti stimoli adatti a loro.
Abbiamo usato anche un rotolone di scottex
per metterci, uno alla volta, i bimbi sopra:
loro spingono con i piedi e rotolando sullo scottex procedono in avanti.
Sia Luca che Linda spingevano a più non posso
e facevano anche dei gran ruzzoloni.
Nel far provare loro la palestra
ci siamo resi conto che basta un attimo
per rimanere indietro rispetto alla loro crescita
e, senza volere, continuare a proporre stimoli
che sono sottodimensionati per le loro capacità ed interessi.
Perchè anche quando non sembra,
anche quando dormono,
anche quando sembrano distratti ...
stanno crescendo di fisico e di testa a tutta velocità.
Questa crescita continua
ci obbliga anche a continui aggiustamenti della casa
per quanto riguarda la disposizione e l'uso di attrezzature varie.
Per cui mi ritrovo ogni pochino a smontare lettini, spostare fasciatoi,
montare palestre, cambiare posizione alle seggiole a dondolo che usiamo per stare con loro, ecc.
Ciuccio e mano.
Alla fine riguardo al ciuccio stiamo procedendo senza farne uso.
Talvolta, raramente per adesso, Linda si ciuccia la mano
ma di solito gli bastano pochi minuti per addormentarsi.
Ed a questo proposito ho fatto forse una scoperta curiosa.
Ovviamente si pensa che il ciucciarsi la mano
serva a consolarsi ed a trovare un punto in cui fermare la bocca
e la suzione che fanno fatica ad arrestarsi.
Ma forse, nel vedere le cose così, si perde metà della storia ...
Quando Linda è accanto a me e si ciuccia la mano,
io ho provato a iniziare a ciucciargliela anche io,
senza spostargliela.
Appena inizio a ciucciargliela io,
lei distende il braccio e me la offre
come se il ciucciarsi la mano
fosse un modo non solo di soddisfare il bisogno di suzione della bocca,
ma anche un modo di soddisfare il bisogno di stimolazioni tattili della mano.
Se smetto di ciucciargli la mano
lei ricerca di nuovo la mia bocca
e prova a vedere se ricomincio a ciucciargliela.
Poco dopo si addormenta.
Il bisogno di stimolazioni tattili della mano
andrebbe anche d'accordo con la loro aumentata curiosità nell'afferrare gli oggetti.
Si nota anche una maggiore capacità
di distendere le dita della mano
che non restano più appallotolate e chiuse a pugno come prima.
Mi viene in mente che gran parte del cervello
degli esseri umani è dedicata alla gestione delle mani.
Se rappresentassimo un uomo
facendo ogni organo in proporzione
con lo spazio che gli viene dedicato nel cervello
allora verrebbe fuori un disegno del genere:
Come si vede le mani e la bocca sono le parti
a cui viene dedicato più spazio nel cervello.
Per cui ciucciarsi le mani dev'essere la goduria
paradisiaca per le sinapsi in formazione.
Bip bip.
Fino al terzo mese circa
Linda, nei momenti topici della giornata,
emetteva sempre un curioso "bip bip" ottenuto
vocalizzando l'ispirazione dell'aria.
Adesso ha smesso
e volevo scriverlo per averne ricordo.
Continuità.
Una delle cose che più stravolgono
quando si hanno dei figli
è la continuità di attenzione richiesta.
Nulla nella mia vita mi aveva mai richiesto
di stare attento tutto il giorno, tutti i giorni, con continuità.
In questo momento i nostri fisici e le nostre menti
sembrano aver accettato la cosa
per cui risuciamo a essere presenti alle esigenze dei bimbi
senza avvertire troppo stress.
Ancora sulla fascia.
Mettere i bimbi in fascia per andare a camminare
è uno dei momenti più rilassanti della giornata
perché è uno dei pochi momenti
in cui le attenzioni richieste sono poche:
i bimbi stanno li e di solito dormono tranquilli
(con un sonno più profondo di quando
dormono da soli sul letto).
In più si hanno le mani libere per cui
uno può comprarsi qualche sfizio
o sbrigare qualche questione burocratica in qualche ufficio.
Anche la fascia, col crescere dei bimbi,
ha richiesto vari aggiustamenti di tensione
e di modo di essere indossata,
ma per adesso la sensazione è che la si possa
usare ancora per vari kili in più.
Addormetare Luca. La voce.
I bimbi i questo periodo dormono nel nostro letto
in uno spazio riservato a loro.
Linda si addormenta facilmente durante le ore notturne.
Luca invece ha bisogno che gli si parli a lungo:
gli piace ascoltare la voce di Maria Carla
ed è l'unica cosa che lo calma del tutto.
E' interessante il fatto che, quando siamo per strada,
i rumori forti delle macchine o di altri macchinari
non disturbano il sonno dei bimbi.
Neanche le voci mie e di Maria Carla li disturbano.
Ma se la voce di qualche estraneo
giunge troppo forte alle loro orecchie
allora possono destabilizzarsi
ed avere reazioni che vanno dal piccolo mugolio
allo svegliarsi arrabbiati.
E' come se la presenza di persone sconosciute
costituisse uno stimolo troppo forte ed insopportabile
nel momento in cui vogliono dormire.
Mentre la stessa cosa non vale per il rumore forte
di un motore perché sanno bene
che è molto meno interessante.
Detto in altre parole:
il rumore non da noia,
ma le voci degli esseri umani non sono rumore,
sono stimolo, sono possibilità di interazione,
sono informazione.
Ancora sul nostro Assunto 1.
Dicevo che il nostro assunto numero 1
è che le richieste di un neonato
non posson mai essere sbagliate.
Nel caso di Luca diverse persone
ci consigliavano di insistere a farlo dormire da solo
anche se non voleva e non ce la faceva.
Maria Carla ha invece deciso di rispondere
alle sue richieste e Luca ha dormito su di lei per mesi.
Ora tutt'a un tratto le cose vanno meglio
e lui di punto in bianco accetta di dormire da solo.
Rispondere alle esigenze li rende più sicuri.
Leggere.
Vorrei trovare il tempo di leggere di più
per sapere con più precisione
cosa sta avvenendo nelle loro teste.
Per sapere quali sono le fasi che stanno
affrontando.
Ma trovare il tempo per tutto è impossibile.
Tocca lasciarsi guidare dagli eventi.
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