Le frecce e la Teoria delle Categorie.
Immaginiamo adesso
una teoria matematica diversa.
Una teoria per
certi versi folle che decide di poggiare tutto sul concetto di
freccia. Si, la freccia,
→
la comune freccia
che siamo abituati a disegnare sui fogli, diventa il concetto
fondamentale, primitivo, non riconducibile ad altri concetti della
teoria che stiamo per introdurre.
Le frecce sono
frecce, qualunque cosa questo voglia dire. Le frecce hanno un oggetto
iniziale ed un oggetto finale:
• →
•
Le frecce
rappresentano una qualunque relazione tra due oggetti.
In questa teoria
gli enti primitivi sono le “frecce” e gli “oggetti”:
Una categoria è
una collezione di oggetti e frecce. Si richiede solo che le frecce si
possano comporre per ottenere altre frecce (nel modo che vedremo tra
poco):
Gli oggetti
possono rappresentare enti di qualunque tipo e le frecce possono
rappresentare relazioni le più disparate tra gli oggetti.
La teoria delle
categorie è un modo per formalizzare il generico concetto di
struttura matematica per mezzo di una collezione di oggetti e frecce.
Molte aree
significative della matematica possono essere formalizzate per mezzo
delle categorie.
Incentrandosi solo
su oggetti e frecce la teoria delle categorie potrebbe sembrare una
teoria elementare e di poca portata invece risulta che la teoria
delle categorie è un'astrazione del concetto di matematica
stesso e permette in molte branche della matematica di enunciare e
dimostrare in maniera semplice e pulita risultati che altrimenti
risultano estremamente intricati e complessi.
Un esempio di
categoria è la categoria degli insiemi in cui gli oggetti sono
gli insiemi e le frecce sono le funzioni tra insiemi. Tuttavia in una
categoria gli oggetti e le frecce possono essere entità le più
disparate purché obbediscano alle poche richieste che la
teoria delle categorie fa sulle frecce.
La teoria delle
categorie è in grado di dimostrare risultati generali che poi
valgono in moltissimi ambiti della matematica proprio perché
le categorie compaiono ovunque e riescono a rappresentare ed astrarre
concetti molto generali. Per ogni concetto matematico che possa
essere rappresentato con oggetti e frecce che si comportano come
richiesto dalla teoria delle categorie, saranno validi tutti i
risultati della teoria delle categorie.
La teoria delle
categorie pone un forte accento sulle frecce, dette anche morfismi.
L'idea è che per studiare gli oggetti matematici è
fondamentale studiare le relazioni tra gli oggetti più che gli
oggetti stessi. Sono le frecce che riescono a raccontare le proprietà
degli oggetti perché esse proprietà emergono
chiaramente quando un oggetto lo si mette a confronto con altri
oggetti.
Le “frecce”
possono essere per esempio funzioni, processi o trasformazioni che
preservano una struttura.
La proprietà
più importante delle frecce è il fatto che si possono
comporre.
La teoria delle
categorie raggiunge livelli di astrazione estremamente elevati che
risultano spesso difficili non solo da comprendere ma anche da
concepire.
La teoria delle
categorie astrae sui concetti matematici di insieme, spazio
topologico, spazio vettoriale, spazio metrico, gruppo, ... e
moltissime altre strutture matematiche. La teoria delle categorie
riesce a rappresentare tutte queste branche ed a dimostrare risultati
che valgono in tutte queste branche.
La teoria delle
categorie ci interessa perché si occupa del concetto di
freccia, di relazione, di direzione, di processo. E questi concetti
sono non solo alla base della matematica ma anche, come abbiamo
intuito e vedremo in dettaglio, alle origini della matematica nella
mente umana.
Nel prossimo
paragrafo vediamo allora la definizione di categoria matematica.
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