sono Linda.
Ho quasi due mesi.
Dopo mangiato, a volte,
faccio fatica a dormire.
Mi prende un po' di mal di pancia
e devo fare delle ... si, insomma, delle cureggine.
Quando poi mi sono addormentata
mio babbo mi mette nel cestino
insieme a mio fratello.
Mio fratello mi tiene compagnia
però io voglio anche sapere che
mio babbo non è andato via,
allora lui mi tiene una mano sulla pancia.
Mi piace tanto,
mi da un po' di calorino
ed il peso della mano mi aiuta
a risolvere i problemi di digestione.
A un certo punto, tutte le volte,
sento mio babbo che alza mano,
ma fortunamente subito dopo la riabbassa.
Allora io resto tranquilla perchè so che lui
è li con me.
Mentre siamo li, in camera,
a volte sento la voce del babbo in cucina
o in bagno.
Sento che sta facendo delle cose
da quelle parti.
E siccome la sua mano
è sempre sulla mia pancia
io ho capito una cosa:
i' mi' babbo è lunghissimo.
ciao,
linda.
Mariemma, insieme ai regali che ci hanno fatto, ci ha messo questi scritti
che riporto perché mi sono piaciuti molto:
Quello che
Quello che ci siamo sentiti dire da bambini:
Sai fermo, muoviti, fai piano, sbrigati, non toccare,
stai attento, mangia tutto, non ti sporcare, stai zitto, chiedi scusa,
saluta, vieni qui, non starmi sempre intorno, vai a giocare,
non disturbare, non correre, non sudare, attento che cadi,
te l'avevo detto che cadevi, peggio per te, non stai mai attento,
non sei capace, sei troppo piccolo, lo faccio io, orami sei grande,
vai a letto, alzati, ho da fare, copriti, non stare al sole, non si parla con la bocca piena.
Quello che avremmo voluto sentirci dire da bambini:
ti amo, sei bello, sono felici di averti, parliamo un po' di te,
troviamo un po' di tempo per noi, come ti senti, sei triste, hai paura,
sei dolce, raccontami, che cosa hai provato, sei felice, mi piaci quando ridi,
puoi piangere se vuoi, puoi dire tutto quello che vuoi, ho fiducia in te,
ti ascolto, sei innamorato, cosa ne pensi, mi piace stare con te,
ho voglia di parlarti, ho di voglia di ascoltarti, mi piaci come sei,
è bello stare insieme, dimmi se ho sbagliato.
"Voi dite:
E' faticoso frequentare i bambini.
Avete ragione.
Poi aggiungete:
perché bisogna abbassarsi al loro livello,
abbassarsi, inclinarsi, curvarsi, farsi piccoli.
Ora avete torto.
Non è questo che più stanca.
E' piuttosto il fatto di essere obbligati
a innalzarsi fino all'altezza dei loro sentimenti.
Tirarsi, allungarsi, alzarsi sulla punta dei piedi.
Per non ferirli. "
J.Korczak
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